venerdì, Luglio 18, 2025
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«I Mallardo nel Comune di Giugliano grazie al dipendente Liccardo, era il fiduciario dei capi»

Avrebbero aiutato il clan Mallardo a reinvestire i capitali illeciti. Queste le gravi accuse a carico dei soggetti indagati a vario titolo stamattina della polizia contro la cosca di Giugliano. Sotto inchiesta anche
Antimo Liccardo, dipendente comunale e cognato del boss Francesco Mallardo
è accusato del ruolo di organizzatore mentre
Paolo Liccardo (classe ’74) in quello di partecipe. Secondo la Procura Antimo Liccardo “era il fiduciario dei capi che si sono alternati a capo della cosca per l’infiltrazione nell’apparato Amministrativo del Comune di Giugliano nonchè di investiore di somme di denaro in attività economiche, di natura edilizia ed immobiliare sia nel Giuglianese che in Toscana attraverso società intestate a prestanomi ed incaricato all’intestazione fittizia di beni anche direttamente insieme al capo Ciccio Mallardo”.
Paolo Liccaro (classe ’74) invece è ritenuto “partecipe addetto all’investimento delle provviste del clan Mallardo in attività economiche soprattutto di natura edilizia ed immobiliare”. Insomma accuse gravissime che potranno essere confermate, smontate parzialmente o in toto nel corso del giudizio.

Nell’inchiesta sono finiti anche Rocco Aliperti, Loredana De Felice, Domenico Liccardo, Mario Liccardo, Paolo Liccardo (consigliere comunale indagato a piede libero per intestazione fittizia di beni), Feliciano Mallardo, Francesco Mallardo, Domenico Martino, Vito Mauriello, Mario Nocentini, e Salvatore Penniello. Tra le persone colpite dal provvedimento cautelare figurano anche il boss Francesco Mallardo considerato a capo del sodalizio.