giovedì, Luglio 17, 2025
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Bufera sull’ospedale Cardarelli, i NOMI dei 16 indagati: corruzione e frode le accuse

Una ordinanza di arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti di Ciro Verdoliva, direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Al manager è contestata, secondo quanto si è appreso, l’accusa di corruzione. La misura eseguita oggi dovrebbe rientrare nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta sugli appalti Romeo. Con Verdoliva è stato arrestato, ai domiciliari, anche l’imprenditore Alfredo Romeo. Complessivamente sono 16 le persone nei confronti delle quali sono stati disposti provvedimenti cautelari dalla magistratura di Napoli. I reati vanno dalla corruzione alla frode. Gli arresti domiciliari riguardano anche Giovanni Annunziata, ex direttore generale dell’ufficio patrimonio del Comune di Napoli, e Ivan Russo, collaboratore dell’imprenditore Romeo. Nei confronti di altri 12 indagati sono state disposte misure interdittive.

L’inchiesta della magistratura di Napoli che ha determinato oggi l’applicazione di misure cautelari per 16 persone ruota intorno alla figura dell’imprenditore Alfredo Romeo e riguarda tre diversi filoni di ipotesi corruttive, relativi ad appalti riconducibili all’ospedale Cardarelli di Napoli, al Comune di Napoli e alla Soprintendenza per i beni culturali di Roma. L’inchiesta è svolta congiuntamente dalla Dda di Napoli e dalla sezione reati contro il patrimonio della procura partenopea. Le misure cautelari sono state chieste dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia Henry John Woodcock e Celeste Carrano, con il coordinamento del procuratore aggiunto Filippo Beatrice; e dal pm della seconda sezione (reati contro la pubblica amministrazione) Francesco Raffaele, con il coordinamento del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. L’ordinanza di applicazione delle misure cautelari è stata firmata dal gip Mario Morra.

Tra questi, l’accusa di corruzione nei confronti dell’ex dirigente comunale Giovanni Annunziata, fino a qualche anno fa responsabile dell’ufficio patrimonio del Comune di Napoli, e di Emanuele Caldarera, responsabile dell’ufficio speciale del palazzo di giustizia di Napoli. Ipotesi di corruzione anche nei confronti della sovrintendente romana Rossella Pesoli, per quanto riguarda il rapporto con Leandro De Felice, funzionario del Comune di Napoli: sia la Pesoli che De Felice hanno avuto una sospensione dai pubblici uffici per alcuni mesi.

Coinvolti in questa prima fase di indagine anche Stefania De Angelis, Gennaro De Simone, Achille Tatangelo (per i quali è stata disposta una sospensione per sei mesi); sospensione per quattro mesi per i finanzieri Biagio Castiello e Gennaro Silvestro, indagati per violazione di atti coperti; mentre sono indagati anche Sergio Di Stasio (Nas) e Carmen Minopoli (vigile urbano): per loro il giudice deve decidere sulla misura interdittiva.

Arresti domiciliari, inoltre, Ivan Russo, dirigente della Romeo; mentre sono indagati per la Romeo anche Scala e Trombetta, altri due dirigenti del gruppo imprenditoriale.