giovedì, Luglio 17, 2025
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«Il summit in cui i Mallardo decisero di investire in Toscana, tutto iniziò da una falegnameria»

E’ il pentito Pirozzi, gola profonda del clan Mallardo, a svelare ancora una volta importanti retroscena sulla decisione di spostare gli interessi economici in Toscana. Una decisione che secondo il collaboratore viene da lontano, ovvero già negli anni ’90, quando Mallardo Giuseppe scelte “di spostare gran parte dei suoi investimenti lì perchè c’era un cognato che aveva una falegnameria ed aveva contatti con napoletani che si erano trasferiti lì negli anni ’70 ed erano già inseriti nel tessuto economico della Regione. Una decisione, dunque, lungimirante quella dei fratelli Mallardo che già ai primi anni ’90 dimostrarono di avere un grande senso degli affari lasciando da parte coppola e berretto per trasformarsi in imprenditori criminali attraverso l’utilizzo di ‘colletti bianchi’.
Così il clan decise di impiantare nel Valdarno una falegnameria industriale, primo vero investimento dei Mallardo in Toscana.
“Poi ci fu la decisione di impiantare attività economiche in Toscana in modo strategico in seguito ad un summit tra esponenti del clan

alla quale io non partecipai – racconta Pirozzi – perchè ero molto giovane ma so nel dettaglio perchè mi fu riferito da Feliciano Mallardo (ora defunto). In quella riunione fu dato incarico a Liccardo Antimo di essere il referente del clan sia all’esterno che in Comune. Essendo dipendente poteva controllare tutte le speculazioni e comandava anche più del sindaco – dice Pirozzi – perchè tutti gli affari passano sotto il suo beneplacito. Ogni decisione dell’ufficio tecnico passava sotto il suo vaglio”.