Si sono avvalsi quasi tutti della facoltà di non rispondere i soggetti ritenuti legati al gruppo dei Palazzinari, ovvero gli Scissionisti del clan Mallardo. Alcuni già erano detenuti, altri sono stati rinchiusi in carcere. Si tratta
Gennaro Catuogno o scoiattolo, Aniello Di Biase, Francesco Di Nardo, Crescenzo Panico, Nicola Ciccarelli, Salvatore Pugliese, Silvano Ciccarelli, Domenico Smarrazzo, Michele De Simone, Raffaele De Simone, Antonio Guarino, Giuseppe D’Alterio. I soggetti non hanno risposto alle domande del gip Picciotti sul capo di imputazione a loro ascritto, ovvero 416 bis.associazione di stampo camorristico.
Sono ritenuti i capi di quella che il procuratore di Napoli Borrelli ha definito come “epurazione interna” a seguito della violazione del divieto di spacciare droga a Giugliano.
Secondo la DDA avrebbero formato un nuovo clan per contrastare il gruppo storico dei Mallardo. Ma il gruppo non si occupava anche di droga ma anche estorsioni, come quelle ai danni di una concessionaria di gelati, un centro
diagnostico e una società di nolleggio slot.
L’indagine è partita dal giorno della scomparsa di Michele Di Biase, la cui auto fu ritrovata al Vasto macchiata di sangue. Nessuna traccia del suo corpo, l’ipotesi che sia stato vittima di lupara bianca per conto del clan Mallardo è sempre più probabile.
L’avvocato Stefano Zoff ha chiesto per Silvano Ciccarelli i domiciliari visto le sue precarie condizioni di salute in seguito all’agguato nel quale rimase coinvolto insieme ad Aniello Di Biase. Ciccarelli in quell’occasione si salvò per miracolo, pur essendo attinto da 15 colpi di arma da fuoco che gli hanno provocato seri danni alle sue condizioni di salute. E’ stato infatti ricoverato per ben 8 mesi in ospedale e più volte è stato trasferito nel reparto di Rianimazione. L’avvocato Zoff (che difende anche Crescenzo Panico e Salvatore Pugliese) ritenendo che le condizioni di salute di Ciccarelli siano incompatibili col regime carcerario ne ha chiesto almeno i domiciliari. Nel collegio difensivo c’è anche l’avvocato Giovanni Abbate il quale difende i figli del ras De Simone.