Nel corso dell’odierna mattinata, in Brusciano (Na) e Marcianise (CE), per indagini
coordinate da questa Procura, militari della Compagnia di Castello di Cisterna hanno dato
esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Nola, su
richiesta della Procura di Nola, nei confronti di 4 soggetti (tre sottoposti al divieto dimora
negli uffici dell’amministrazione comunale di Brusciano; uno al divieto o di dimora nel territorio del medesimo centro urbano) ritenuti responsabili, in concorso con un quinto indagato non destinatario dell’odierna misura, dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla falsità ideologica e materiale commessa da PU in atti pubblici (artt. 416, 476, 479 c.p.).
L’indagine, coordinata da questo Ufficio, nasceva dalla segnalazione operata, nel maggio
2016, dalla Questura di Terni, allorquando – a seguito di richiesta di rilascio di passaporti
da parte di presunti cittadini italiani di origine brasiliana – erano emerse evidenti
irregolarità nella pratica di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis perfezionata
presso l’ufficio anagrafe e dello stato civile di Brusciano.
Da tale segnalazione prendeva le mosse l’Indagine coordinata da questo Ufficio e
sviluppatasi tra luglio 2016 e ottobre 2017, la quale ha consentito di:
– dimostrare che gli indagati avevano costituito una complessa organizzazione
criminale finalizzata alla commissione dei reati di falso ideologico e materiale, tramite
la quale avevano assicurato l’ottenimento della cittadinanza italiana in assenza dei
previsti requisiti, in favore di 300 cittadini brasiliani;
definire nel dettaglio il modus operandi della medesima struttura, dimostrando che due
degli odierni indagati, svolgendo il ruolo di “procacciatore di clienti”, si avvalevano
della collaborazione dei complici – rispettivamente impiegato, Responsabile dell’Ufficio di
Stato Civile e Assessore presso il comune di Brusciano – per attestare falsamente la
sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per il rilascio della cittadinanza iure
sanguinis;
– verificare, tra i soggetti che hanno ottenuto irregolarmente la cittadinanza italiana, la
presenza di diversi giocatori di calcio, alcuni dei quali militanti nelle massime
divisioni professionistiche dei campionati francese e brasiliano nonché di altri atleti di
calcio a 5;
– in data 07/04/2017, eseguire una prima ordinanza di misura cautelare nei confronti di
due degli odierni indagati, i quali, all’esito di una parziale conclusione delle indagini,
erano stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.
Orbene, tale procedura ha consentito agli stessi di aggirare i vincoli relativi al numero
massimo di giocatori non comunitari “tetto extraconutuitari” previsti per le singole
società sportive dalla vigente normativa.