venerdì, Luglio 18, 2025
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Zingarelli 2018. Fa il suo ingresso la parola ‘Tamarrata’. Questi tutti i ‘nuovi’ termini della lingua italiana

L’ultima edizione, lo Zingarelli 2018, contiene 145mila voci e oltre 380mila significati. Tra i nuovi ingressi la POST-VERITA’, ossia il fenomeno per cui nella discussione pubblica si affermano e si diffondono false verità, amplificate dalla rete…”. Come riporta il vocabolario. BREXIT che indica “l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, sancita dal referendum popolare del giugno 2016 (Brit(ain) + exit)”. DRONISTA, il manovratore di droni. Da internet viene l’HATER che è chi “usa la rete e in particolare i social network per offendere e denigrare qualcuno”. Poi il LIKE o MI PIACE, ovvero il pulsante di una pagina di Facebook su cui cliccare per esprimere consenso verso un contenuto. TAMARRATA (tutto ciò che è considerato volgare e vistoso). COMPRO ORO: negozio che acquista oro o oggetti contenenti oro.
Sono voci che rappresentano i cambiamenti culturali e le innovazioni tecnologiche del nostro tempo.

Quante e quali parole conosciamo? Un po’ di numeri
“Circa 2.000 parole – spiega il linguista Massimo Arcangeli – sono di uso frequentissimo, secondo i calcoli del linguista Tullio De Mauro, e costituiscono il “lessico fondamentale” della nostra lingua; se vi sommiamo 2.500 parole “di alto uso”, che anche chi è poco istruito riesce bene o male a capire, potremmo sostenere che la stragrande maggioranza dei parlanti italiani è in grado di comprendere circa 4.500 parole (molte di meno quelle effettivamente usate), che coprono poco più del 95% di tutto quel che normalmente diciamo. Per le persone di media cultura la quota delle parole comprese aumenta di diverse migliaia di unità: alle circa 2.000 parole di terza fascia, dette “di alta disponibilità” (anch’esse più o meno di uso quotidiano), che possono arrivare a coprire un ulteriore 2% circa dei nostri normali discorsi, se ne aggiungono moltissime altre, tra formali o raffinate, precise o specialistiche, gergali o regionali e così via. La dotazione di un parlante molto colto può rasentare le 50.000 parole. Fra queste anche molti vocaboli non più in uso”.