C’è poco da stare tranquilli nel centro storico di Napoli. Stese, spari contro la polizia e tensioni palpabili stanno trasformando le vie nel cuore della città in una polveriera pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Lo sanno bene gli agenti della Polizia di Stato chiamati a setacciare e controllare il territorio nel tentativo di scongiurare rappresaglie e vendette. Si, ci sarebbe proprio una vendetta all’origine delle tensioni degli ultimi giorni. Secondo le voci che si rincorrono sempre più rumorosamente nelle stradine anguste di Napoli, da Forcella sarebbe partito l’ordine di vendicare il grave ferimento di Raffaele Giuliano, il figlio 21enne di Salvatore, ferito alla gola all’esterno di una nota discoteca di Coroglio. Non una qualsiasi lite a cui le cronache ci hanno abituato, ma un vero e proprio guanto di sfida: Raffaele sarebbe stato riconosciuto e sfidato prima di sferrare la ferita al collo. Un affronto che, secondo ipotesi investigative, avrebbe scatenato
un effetto domino su gran parte del crimine organizzato del centro storico.
In questo contesto sarebbero da inquadrare anche gli spari contro la volante della polizia esplosi da due giovani a bordo di uno scooter che, inseguiti dagli agenti, hanno fatto perdere le loro tracce rivolgendo una pistola contro i funzionari. Armati e coperti da passamontagna, i due erano a poca distanza dall’abitazione di un esponente dei Mazzarella: una circostanza che avvalorerebbe l’ipotesi di vendetta. Altra pista potrebbe essere quella di un agguato al responsabile dell’accoltellamento.
C’è aria da Far West in città e la sensazione è che le continue tensioni stiano alimentando solo una polveriera pronta ad esplodere in qualsiasi momento.