Con la cattura di Carmine Amato, nel 2011, si assiste, sul fronte scissionista, all’indebolimento del potente clan con il trasferimento del potere al giovane Mariano Riccio, genero di Cesare Pagano. Secondo i magistrati che hanno ricostruito quella fase, quest’avvenimento è stato la causa della frammentazione del clan di Melito sotto i colpi delle cosiddette “Cinque Famiglie di Secondigliano” e della fine del suo monopolio nella gestione del traffico internazionale di cocaina da far affluire sui mercati napoletani. E’ il preludio alla ‘seconda faida’ di Secondigliano e Scampia.
Le Cinque Famiglie di Secondigliano, compagine avversaria degli Amato-Pagano, prima di finire a sua volta disarticolata da numerosi provvedimenti giurisdizionali e dalle frammentazioni interne che hanno condotto alla terza faida di Scampia, si sono avvalse di un sistema alternativo per rifornirsi della cocaina essenziale al buon andamento delle piazze di spaccio e del narcotraffico nell’area nord. Solo sotto la guida unitaria di Rosaria Pagano, che si è ritagliata il ruolo di nuovo capo dopo la cattura di Riccio, si è poi verificato il superamento delle recenti fibrillazioni ed il mantenimento di un ruolo tuttora centrale nel panorama criminale dell’area.