L’omicidio di Gaetano Marino ‘Moncherino’ fu la classica onda sismica che si propagò attraverso movimenti tellurici che, in questo caso, scossero alle fondamenta la mala di Scampia. Fu un delitto eccellente ma non fu un delitto impunito. Il 9 settembre 2012 proprio di fronte al carcere di Secondigliano fu freddato dai killer Raffaele Abete, fratello di Arcangelo in quel momento detenuto ma considerato sempre il capo del sodalizio. Tale atto viene interpretato dagli investigatori come una risposta all’omicidio Marino dal momento che viene ‘messo a terra’ un soggetto che porta il cognome di una delle famiglie avversarie.
Un dato di non poco conto che ‘racconta’ quei momenti. Ancora più clamoroso è quanto avviene due settimane dopo quando Gennaro Marino, conosciuto da tutti come ‘McKay’ invia un telegramma in carcere proprio ad Abete detenuto a Secondigliano in cui scrive di essere addolorato per la sua perdita, sottolineato per la propria fratellanza, dato che può essere letta come una sorta di sottolineatura del suo precedente lutto o come proposta di porre termine alla guerra Si tratta di un passaggio significativo contenuto in un’informativa della squadra mobile. Un linguaggio cifrato, un codice della mala in piena regola.