venerdì, Luglio 18, 2025
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«Questa te la manda fratm ‘o cines», le parole di Abbinante prima di sparare contro Gaetano Marino

«Gaetano, questa te la manda mio fratello ‘o cines. Per cines intendeva Ciro Abrunzo, ucciso a Barra, per fargli capire che lo voleva vendicare. Mi disse che gli aveva scaricato tutto il caricatore addosso e che dopo lui ed Montanera decisero di non recarsi all’appoggio fornito dal loro complice per andare direttamente al Parco Verde di Caivano presso l’abitazione che Antonio Ciccarelli gli aveva messo a disposizione». Inizia così il racconto ai magistrati di Maurizio Ambra, altro collaboratore di giustizia (ed ex affiliato al gruppo dei Sette palazzi) che ha aiutato gli inquirenti a ricostruire i retroscena dell’omicidio di Gaetano Marino.

Non fu comunque un’esecuzione semplice, nacquero ben presto degli intoppi:«Abbinante mi disse che della pistola usata di cui non mi fornì altri particolari, se ne era disfatto in autostrada, dopo averla smontata e che se ne era rientrato a Napoli prima che venisse bloccata tutta Terracina. Mi disse che lui invia un sms a Pasquale Riccio che si trovava presso l’appoggio fornito dal Cinese, dicendo: ‘Ci vediamo a casa’. Abbinante mi disse che con Riccio c’erano Gennaro Abbinante (figlio di Guido) e Salvatore Baldassarre, vengo quindi a sapere per la prima volta del coinvolgimento di queste tre persone nell’omicidio Marino. Poi mi disse il motivo per cui Riccio era preoccupato, perchè quando lui aveva sparato ‘o cines e Ciotola erano a bordo dell’auto del Riccio, una Fiat Punto del 2002, tre porte, colore grigio chiaro e paraurti grigi. Abbinante mi disse che i due, sentiti i colpi, avevano sgommato per la paura ed avevano attirato l’attenzione delle persone che si erano presi numero di targa di polpettone e la Squadra Mobile di Roma era risalita a lui».