Era finito sotto processo con l’accusa di tentato omicidio, ma a seguito del dibattimento l’accusa nei suoi confronti viene derubricata in futili motivi ed è stato condannato a 2 anni di reclusione con pena sospesa. Questa la decisione del Gip del tribunale di Perugia, dott..sa Lidia Brutti, nei confronti Antimo Prencipe, 32enne di Giugliano.
Il giudice, accogliendo la tesi dell’avvocato Luigi Poziello, ha derubricato il reato da tentato omicidio (il pm aveva chiesto 4 anni) a lesioni aggravate, comminando la pena di 2 anni di reclusione con pena sospesa.
I fatti ebbero origine nel giugno del 2013 nella piazza IV Novembre di Perugia dove scoppiò una rissa per futili motivi tra due fazioni: da un lato il giovane giuglianese, dall’altro un ragazzo siciliano ed un giovane albanese. Dalle parole alle mani passarono pochi secondi, la rissa degeneró ed il giuglianese, forse per difendersi dai 2 della fazione opposta, prese dal suolo una bottiglia di birra rotta e colpì il siciliano alla gola, lasciandolo esanime al suolo in una pozza di sangue e se la diede a gambe levate.
Il siciliano, B.G. (poi deceduto successivamente, ndr) fu soccorso e portato in ospedale con prognosi riservata, mentre gli inquirenti, grazie alla testimonianza di altri avventori presenti quella serata, nonché delle telecamere di sicurezza, riuscirono ad individuare ed a denunziare in stato di libertà il giuglianese. All’esito del processo, è stato dimostrato che in realtà il Prencipe non colpì il siciliano con l’intenzione di ammazzarlo, ma solo allo scopo di difendersi ed inoltre con una consulenza medica è emerso che il siciliano non era mai stato in pericolo di vita, perché la bottiglia rotta aveva sì reciso una parte del collo, ma non aveva intaccato nessun organo vitale nè l’arteria che porta il sangue al cervello.
Ecco il video pubblicato all’epoca dei fatti dal sito Umbria24