Tra Afragola, Caivano ed Acerra c’è il particolare ‘cimitero’ dove i Moccia facevano sparire i loro nemici. Da giorni in quella zona sarebbero iniziati degli scavi: gli inquirenti ci sono arrivati grazie alle dichiarazioni del pentito Salvatore Scafuto ‘Tore a carogna’. Nei giorni scorsi gli investigatori dell’arma avrebbero cercato qualcuno in alcuni piloni dell’asse mediano ubicati nella zona di Melito. Al momento non c’è alcun elenco speciale di persone scomparse ma Scafuto potrebbe essere in grado riferire sulla sparizione di almeno sei uomini, e e tra queste di Pasquale Moccia alias “O fraulese”, Antonio Di Maso (figlio del custode dello stadio cittadino), Vincenzo Menna senza dimenticarsi di Luigi Rocco alias “Gigino a stocchia”, e Giovanni Marra (fratello di Mauro Marra), attirato in una trappola dai nemici del fratello.
Vi è da ricordare che ventiquattro anni fa i poliziotti, sulla scorta di una telefonata anonima cercarono in una vecchia masseria diroccata, in mezzo ai campi tra Caivano e Afragola, uno dei cimiteri della camorra. Là venne trovato un cranio squarciato dai proiettili,frammenti di ossa, una doppietta,una Beretta 7.65 con la matricola cancellata, una curiosa torcia stile medioevale, insomma, tutto l’armamentario di tortura del gruppo di fuoco di Caivano. Quel covo,almeno per quanto venne accertato sarebbe stato nella disponibilità di Andrea Delli Paoli, alias “OMonaco”, uomo del gotha criminale della Nuova Famiglia.