venerdì, Luglio 18, 2025
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Addio all’autore del libro ‘Il Postino’, aveva un rapporto speciale con Massimo Troisi

Si è spento all’età di 83 anni Antonio Skármeta Vrancic, celebre autore cileno noto per il suo libro “Il Postino di Neruda“, fonte d’ispirazione per il film omonimo del regista Michael Radford. Questa pellicola rappresenta il testamento artistico di Massimo Troisi, che morì pochi giorni dopo aver completato le riprese. La scomparsa di Skármeta ha suscitato un’ondata di commozione, in particolare a San Giorgio a Cremano, la città natale di Troisi, dove il sindaco Giorgio Zinno ha espresso il cordoglio della comunità.

In un messaggio ufficiale, Zinno ha ricordato il contributo di Skármeta alla cultura e alla letteratura: “La città di San Giorgio a Cremano piange la morte dello scrittore cileno Antonio Skármeta, autore del libro ‘Ardente pazienza’ nel 1985, tradotto in oltre 20 lingue. Massimo Troisi si innamorò di quest’opera e la utilizzò come ispirazione per il suo film più famoso, ‘Il Postino’, oltre 30 anni fa“. Zinno ha anche ricordato il coraggio di Antonio Skármeta Vrancic nel lasciare il Cile dopo il golpe di Pinochet nel 1973, un’esperienza che lo unì a Pablo Neruda, protagonista del suo volume più noto.

Skármeta, che qualche anno fa aveva visitato San Giorgio a Cremano, si era recato anche sulla tomba di Troisi per rendere omaggio. Il sindaco ha descritto l’autore come una persona “schietta, vivace, simpatica e di enorme cultura”, esprimendo gratitudine e affetto per il suo lascito.

Antonio Skármeta Vrancic, ricordi di Massimo Troisi

In un’intervista recente, Skármeta aveva condiviso i suoi ricordi di Troisi, descrivendo quanto fosse presente nei suoi pensieri: “Penso sempre a Massimo Troisi. Tutti i giorni. Mi manca molto. Ma so che mi è vicino. Massimo realizzò un’opera incredibile. Mai avevo visto tanta anima, grazia, originalità ed eroismo nel girare un film, nonostante stesse molto male. Fu il suo miracolo”.

Raccontando un aneddoto, Skármeta ricordò un incontro a Roma con Troisi, che stava per iniziare a girare “Il Postino”. “Il produttore Mario Cecchi Gori voleva che convincessi Massimo a non far morire Mario Ruoppolo alla fine del film, per aprire la strada a un sequel. Ma non capiva che la morte è una grande forma d’arte. Anche il regista Radford mise il veto, considerando la già fragile salute di Massimo“, spiegò.

Antonio Skármeta Vrancic rievocò con affetto la cultura e la passione di Troisi, che non si limitava al cinema, ma abbracciava anche interessi come il calcio e l’amore. La sua eredità vive non solo nelle pagine dei suoi libri, ma anche nel ricordo di un artista che ha saputo toccare il cuore di molti attraverso la sua opera.