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[Video]. Audio sulla famiglia Bervicato, l’avvocato della famiglia Natale stoppa Pino Grazioli: “Se li pubblichi inquini le indagini”

A sinistra Domenico Bervicato, al centro Antonio Natale, a destra il giornalista Pino Grazioli
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“Per non inquinare le indagini e tutelare soprattutto la famiglia di Antonio Natale la invito a non pubblicare nessun audio”. Queste, in sintesi, le parole dell’avvocato della famiglia Natale, intervenuto ieri durante una diretta Fb del giornalista Pino Grazioli, il quale si era detto pronto a fare sentire al pubblico alcuni audio WhatsApp circa il coinvolgimento della famiglia Bervicato in una stesa avvenuta all’interno del parco Verde e sull’omicidio di Antonio Natale. Il giornalista Pino Grazioli, subito dopo la scomparsa ed il ritrovamento del cadavere di Antonio Natale, aveva tirato in ballo in una sua diretta la famiglia Bervicato, scatenando la reazione di quest’ultimi. Alcuni andarono all’esterno della tenenza dei carabinieri per chiedere chiarimenti sulle parole di Grazioli.

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Il fermo di Domenico Bervicato

Tra questi c’era anche Domenico Bervicato, finito in manette qualche giorno fa in un’inchiesta per droga. Il giovane è stato fermato domenica pomeriggio con un biglietto aereo in tasca, pronto per andare all’estero. Gli inquirenti gli hanno notificato un decreto di fermo per gli articoli 73, 74 e 75 del codice penale, ovvero spaccio di droga. Ma alla base del provvedimento ci sarebbero anche dichiarazioni sia della mamma di Antonio Natale che di alcuni pentiti, che tirerebbero in ballo la famiglia Bervicato anche nella sparizione del giovane. Domenico Bervicato al momento è però indagato solo per droga, mentre la famiglia Bervicato è stata ascoltata in qualità di testimoni la scorsa settimana dai carabinieri di Castello di Cisterna che conducono le indaginu su delega della DDA.

L’avvocato stoppa Pino Grazioli

Il giornalista Pino Grazioli si era detto pronto, dopo il primo arresto della famiglia Bervicato, a rivelare alcuni audio compromettenti ma poco prima di farli ascoltare in diretta è intervenuto il legale della famiglia di Antonio Natale a stopparlo: “Nell’interesse dei familiari invito ad astenersi dalla pubblicazione di file che possano inquinare le indagini che sono ancora in corso. Il Codice di Procedura Penale prevede determinati tempi per l’esecuzione della raccolta delle fonti di prova. Non stiamo facendo la gara a chi arriva per primo – ha detto l’avvocato – nè dobbiamo colpire per forza un determinato numero di persone. Gli inquirenti stanno conducendo delle indagini serrate. Anche il fermo di Bervicato non vale una sentenza di condanna, c’è sempre la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Il lavoro degli inquirenti va rispettato”. 

Tesi, questa, che questo giornale, insieme alle altre testate, aveva già provveduto a sottolineare subito dopo la prima diretta del giornalista Grazioli, nell’esclusivo interesse del raggiungimento della verità sulla tragica vicenda della famiglia di Antonio Natale e non certamente per aiutare in qualche modo la famiglia Bervicato, la quale risponderà eventualmente dei reati che gli inquirenti gli contesteranno nel corso di un processo e non in una diretta social, così come sottolineato dallo stesso avvocato della famiglia Natale.

“Le indagini preliminari sono coperte da segreto istruttorio”, dice l’avvocato. “La protezione delle prove serve affinchè si arrivi a tutelare la genuinità delle indagini, la loro pubblicazione potrebbe avere un effetto nocivo e non benevolo. Significherebbe far deragliare il treno della verità della giustizia”, ha detto il legale, il quale ha invitato il giornalista Grazioli, complimentandosi anche con lui per il coraggio che ha avuto a stimolare gli inquirenti, a non divulgare gli audio ed a limitarsi a svolgere il sacrosanto ed importantissimo diritto di cronaca dei fatti.

“Ringrazio Pino Grazioli e gli altri giornali che hanno dato clamore mediatico al caso e che hanno consentito il ritrovamento più veloce di Antonio, è stato importante, ma per non inquinare le indagini e tutelare soprattutto la famiglia di Antonio Natale la invito a non pubblicare nessun audio. Bisogna agire con senso di responsabilità, prudenza e senso deontologico. Il giornalista Pino Grazioli deve fungere da stimolo ma non inquinare le prove”. 

L’appello della famiglia di Antonio Natale

Durante la diretta sono intervenuti anche la sorella e la mamma di Antonio Natale, che hanno chiesto agli inquirenti di fare presto: “Non ci daremo pace finchè non sarà fatta giustizia. I magistrati hanno in mano le prove, facciano presto”. 

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