La decima sezione del Riesame del Tribunale di Napoli ha annullato l’ordinanza per Alfredo Tufo e Gaetano Tufo, latitante, gli indagati sono difesi dagli avvocati Luca Gili e Antonio Cavallo.
Soldi del traffico di droga riciclati con vetture di lusso, coinvolta la società di Marano GTA Cars: anche camorristi tra clienti
Riciclavano i proventi di attività delittuose, in particolare del traffico di stupefacenti, con la compravendita di autovetture di lusso, tra cui Ferrari, Porsche, Lamborghini e Audi: è quanto hanno scoperto i Nuclei di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e Cagliari in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico) che lo scorso 14 dicembre hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare e decreti di sequestro emessi su richiesta delle Procure Napoli (pm antimafia Giuseppe Visone) e Cagliari nei confronti di otto persone (sei arresti in carcere e due ai domiciliari) gravemente accusate di associazione per delinquere, riciclaggio, auto-riciclaggio e intestazione fittizia di beni, aggravati dalla transnazionalità.
Per quanto riguarda Marano, è finito in carcere Gaetano Tufo, già in passato finito nell’ambito di una inchiesta sui Polverino, e il figlio Alfredo, finito ai domiciliari. Sono difesi dagli Luca Gli è Antonio Cavallo.
LA DITTA TEDESCA
I sequestri riguardano una ditta tedesca ritenuta coinvolta nell’illecita attività e del suo relativo complesso aziendale costituito da 9 immobili, 132 veicoli e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 4,2 milioni di euro, perlopiù a Napoli.
Figurano anche malavitosi campani tra coloro che si avvalevano dei servigi della società “Bella Italia” costituita da un napoletano in Germania e, secondo la Procura di Napoli, al centro di un sistema che utilizzava il noleggio di auto di lusso per riciclare i proventi del traffico di stupefacenti. La circostanza emerge dalle indagini che oggi hanno portato al sequestro della società e all’arresto di otto persone.