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giovedì, Maggio 9, 2024
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«Ecco tutti i responsabili del clan Contini», i verbali del pentito che fece tremare mezza Napoli

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Stipendi, ruoli, organizzazione. C’è tutto nei verbali di Vincenzo De Feo, il collaboratore di giustizia che con le sue dichiarazioni ha ‘fotografato’ da dentro il clan Contini, colonna portante dell’Alleanza di Secondigliano. Le sue dichiarazioni, come quelle di altri collaboratori di giustizia sono agli atti dell’inchiesta “Cartagena” che  quattro anni fa ha dato una spallata importante all’Alleanza di Secondigliano con 125 ordinanze cautelari e oltre 200 persone iscritte nel registro degli indagati. De Feo è poi morto in carcere qualche anno fa per un male incurabile. Il prossimo febbraio i manager del clan dovranno inoltre affrontare il secondo processo d’appello, processo scaturito da alcune cancellazioni avvenute presso la Corte di Cassazione (leggi qui l’articolo).

Fondamentali per capire la ‘struttura’ del clan le dichiarazioni di De Feo che svelò ai magistrati quale fosse l’organigramma del clan Contini: «Nel Rione Amicizia il responsabile per conto del clan è Salvatore Botta e che il gruppo di affiliati che lavorano con lui è composto dal nipote Nicola Botta (figlio di Ciro), Massimo Fiorentino detti pio paolo, peppe ‘o russo, Catena Luigi. Tra costoro Nicola Botta è la persona che sostituisce lo zio Salvatore nelle direttive da dare agli altri e nel ricevere e portare ambasciate sempre per conto dello zio Salvalore. Nicola, Massimo Fiorentino, Catena Luigi prendono la mesata direttamente da Salvatore Botta in quanto sono proprio persone di sua fiducia che lavorano direttamente alle sue dipendenze».

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Il ruolo di Salvatore Botta

Non manca un passaggio su quello che è stato indicato per tanto tempo come ‘boss di strada’ ossia Luigi Galletto:«Colui che tiene la contabilità delle mesate del sistema, sia per gli affiliati liberi che per i detenuti, è Luigi Galletto. Attualmente, almeno per quello che è a mia conoscenza. Luigi Galletto utilizza per la materiale e dazione del denaro Antonio detto sorriso. Prima di Antonio Sorriso questo compito era svolto da Luigi Perrotta il quale è stato cacciato per essersi appropriato di tre mesate che doveva dare al padre di Diego Vastarella per conto del figlio detenuto. Luigi Galletto ha riferito cli questa mancanza del Perrotta a Salvatore Botta il quale se lo è mandato a chiamare e l’ha fatto picchiare nel garage del Rione Amicizia che è sempre del sistema ed è usato anche per custodire le armi.  Salvatore Botta, infatti, è responsabile di tutto il clan, anche se sta in particolare sul Rione Amicizia ed è stato designato come responsabile da Patrizio Bosti».
Non mancano i riferimenti alle altre zone di competenza del clan:«Al Borgo S. Antonio Abate detto anche Buvero ove il responsabile è Peppe Ammendola e subito dopo di lui Antonio Cristiano e Vincenzo Tolomelli. Nella zona dei Ponti Rossi  è Alfredo De Maria che cura le estorsioni per il clan Contini; egli riferisce a Salvatore Botta ed è stipendiato dal sistema».

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