E’ indicato come l’anello di congiunzione tra la camorra di Secondigliano e quella della zona flegrea. Simone Bartiromo, narcos di primissimo livello, è stato arrestato poche ore fa dai carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della D.C.S.A. e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. I rapporti con i Sorianiello e in particolare con Giuseppe Mazzaccaro, reggente del gruppo, sono emersi in diverse ordinanze: in una in particolare viene rilevato come quest’ultimo avrebbe spiegato la differenza tra la cocaina colombiana e quella boliviana, quest’ultima ritenuta di qualità superiore. In una conversazione, captata nell’aprile del 2021 a casa di Simone Sorianiello, i due parlano del cattivo odore sprigionato da una varietà.
A quel punto Bartiromo spiega la ‘formula’ al figlio del capoclan: “Devi prendere il colombiano così lo mischio sotto la pressa… Si pressa e perde quella puzza di acetone… Meglio mischiare il colombiano che il boliviano senza odore perché mischiandolo fai 850 e 150 così esce la bomba atomica e nessuno si lamenta“. Secondo diverse informative Bartiromo avrebbe avuto contatti di primissimo piano con esponenti degli Amato-Pagano nonché con ras della mala di Secondigliano.
I militari lo hanno rintracciato e bloccato ad Alicante in Spagna con il supporto in fase esecutiva di personale dell’Udyco – Policia National di Madrid: eseguita nei suoi confronti un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia. È inserito nell’elenco ex 100 del Ministero dell’Interno (Latitanti Pericolosi). Bartiromo, secondo la Procura di Napoli, sarebbe membro di un’organizzazione criminale camorristica dedita al traffico internazionale ed organizzato di droga su larga scala, in quanto gravemente indiziato, unitamente ad altri indagati, è destinatario di diversi provvedimenti restrittivi per reati associativi relativi al narcotraffico, ha svolto – tra l’altro – un ruolo di primo piano all’interno dell’organizzazione clan “Sorianiello”, camorra del Rione Traiano, legata al sodalizio di Secondigliano, nonché all’interno dell’organizzazione clan “Amato Pagano” c.d. scissionisti, come principale canale di approvvigionamento di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e hashish, gestito direttamente dalla Spagna, unitamente ad altre organizzazioni criminali dedite al traffico di droga.