15.2 C
Napoli
venerdì, Aprile 26, 2024
PUBBLICITÀ

Coinvolto nel processo contro gli Amato-Pagano, revocato il sequestro a Marrone

PUBBLICITÀ

Coinvolto nel processo contro gli Amato-Pagano, grazie all’Appello al Riesame ottiene la restituzione dei beni che gli erano stati sequestrati. Gaetano Marrone, imprenditore nell’ambito delle pompe funebri, era stato destinatario di un sequestro preventivo nell’ambito dell’operazione che aveva coinvolto diverse persone a Melito. L’indagato, difeso dall’avvocato Luca Gili, ha ottenuto la revoca del sequestro preventivo e la restituzione dei beni.

 

L’attività d’indagine ha disvelato l’interesse del clan “AMATO – PAGANO” nel settore delle onoranze funebri, entrando in “quota” con le varie imprese a cui era imposto il pagamento di una quota fissa (1.500 euro l’anno) a cui andava aggiunto un compenso per ogni servizio reso (pari a 500 euro).

PUBBLICITÀ

 

Secondo l’accusa gli indagati “hanno gestito le rispettive aziende, operando sistematicamente in sinergia con gli associati del clan, ponendosi in posizione privilegiata rispetto agli altri operatori del settore, acquisendo nello specifico una fetta del mercato (se non tutto) delle onoranze funebri, a detrimento di altre imprese alle quali era fatto divieto assoluto di operare.

Gli stessi hanno agito nella piena consapevolezza della caratura criminale, e della finalità mafiosa di controllo economico del territorio nei settori imprenditoriali dei trasporti e delle onoranze funebri, dei soggetti con i quali si sono rapportati, al fine di garantirsi l’operatività monopolistica, ovvero anche solo oligopolistica della propria impresa, fornendo nel contempo un contributo fattivo all’associazione mafiosa, divenendo strumenti imprenditoriali nelle mani del sodalizio.

Gli imprenditori hanno acconsentito ad entrare in affari col clan, non certo per paura di ritorsioni bensì esclusivamente per operare in regime monopolistico e godere della protezione del clan, ben consapevoli che, senza l’appoggio del clan, gli stessi avrebbero dovuto dividere il mercato con la concorrenza o rinunciare ad operare sul territorio di Melito di Napoli e dei comuni limitrofi. Anche in questo specifico settore d’interesse le indagini hanno dimostrato che, in conseguenza del mutamento nelle gerarchie interne al clan “AMATO – PAGANO”, dovute ai provvedimenti giudiziarie emessi dalla locale Procura della Repubblica o in conseguenza di scarcerazioni eclatanti di affiliati, si è constatato un cambiamento nei voleri del clan in merito alle ditte con cui entrare in affari, facendo registrare l’allontanamento di alcune, prima imposte sul territorio, con altre che avrebbero operato in regime di monopolio o al massimo di oligopolio”.

 

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Fassino denunciato per il furto di un profumo, l’accusa: “Lo aveva già fatto”

Già in passato Piero Fassino sarebbe stato riconosciuto come autore di un furto nel duty free del Terminal 1 dell'aeroporto...

Nella stessa categoria