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Covid in Campania, superati di nuovo i 300 contagi: il bollettino di oggi

Bollettino Covid Campania
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Pubblicato dalla Regione Campania il bollettino con tutti gli aggiornamenti relativi ai contagi da Covid nella giornata di oggi, 25 luglio. Sono 301 i positivi del giorno su 5.958 tamponi effettuati. Non si registrano decessi.

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Report posti letto su base regionale:

Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656

occupati: 11

Posti letto di degenza disponibili: 3.160

occupati: 180

Corsa al vaccino, contagi crollati tra gli under 60 e zero morti

Grazie ai vaccini i contagi sono crollati. A dirlo sono i numeri e in particolare le cifre diffuse dall’Istituto Superiore di Sanità per il periodo 21 giugno – 4 luglio. Ebbene in quelle due settimane i decessi da Covid sono stati quasi tutti concentrati fra i non vaccinati: il 100% nella fascia fra 12 e 29 anni; il 92% fra i quarantenni e i cinquantenni, l’81% fra chi aveva fra 60 e 79 anni e il 70% per i nati dal 1941 e annate precedenti. Fra i vaccinati sotto i 60 anni non è stato registrato neanche un morto causato dal Covid-19. Lo riporta Il Messaggero.

Non a caso la fascia di italiani più vaccinata, quella composta da persone ultraottantenni, ha visto crollare del 500% la propria quota di contagi in relazione al totale della popolazione. Il grafico che pubblichiamo in alto a destra è esplicito: all’inizio dell’anno i contagi fra gli ultraottantenni (che rappresentano grosso modo il 7% della popolazione italiana) erano il 10% del totale, oggi sono ridotti al 2% o giù di lì con un lievissimo incremento dovuto all’ingresso sul palcoscenico della ipercontagiosa variante Delta. Un altro dato che certifica l’effetto positivo dei vaccini è quello dei ricoveri in terapia intensiva. In questa fase ce ne sono pochissimi contro i quasi 4.000 letti occupati di aprile. Ma quei pochi sono per l’85%, cioè per la quasi totalità, pazienti che non erano vaccinati quando sono entrati in ospedale. Solo il 10,6% delle terapie intensive sono “assegnate” a pazienti con una sola dose vaccinale. Mentre appena il 4,3% dei ricoveri più gravi è legato alle condizioni di pazienti cui sono state somministrate le classiche due dosi.

 

 

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