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sabato, Luglio 5, 2025
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Diana morta d’infarto per i botti, la padrona: “Questa strage incivile deve finire”

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Una cucciola di pastore maremmano è morta, la notte del 31 dicembre a Lecce, a causa dei botti di Capodanno. Diana era stato da poco adottato da una famiglia e il triste post della sua padrona ha commosso in tanti. “Vi risparmio i miei sentimenti di questo momento – ha scritto –  Ma almeno che la morte della mia Diana serva a qualcosa. Adesso basta. Questa strage incivile deve finire. Questa sordità istituzionale deve finire. È una strage che non danneggia solo gli animali, ma anche persone, neonati, malati di qualsiasi età con patologie neurologiche che impediscono la comprensione di ciò che sta accadendo intorno”.

“Molte persone credono – afferma Giuseppe Albanese, presidente dell’associazione Ata pc (Associazione tutela animali e protezione civile) Lecce –  che quando le associazioni animaliste si battono per l’abolizione di questa, ormai, “becera” pratica di festeggiare l’arrivo del nuovo anno con botti e fuochi d’artificio, lo facciano per partito preso, purtroppo non è così e la morte di Diana ne è un esempio”.

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“In molte città – continua Albanese – ormai vanno di moda le ordinanze contro i botti di fine anno ma, fino a quando queste ordinanze non verranno realmente applicate, non serviranno a nulla. A nostro avviso, non basta fare un’ordinanza per vietare i botti, che già sono vietati perché illegali, ma occorre varare una legge nazionale che abolisca definitivamente questa pratica, perché gli animali hanno il diritto a non morire a causa dei botti di Capodanno. Vietare non basta, occorrono controlli seri e sanzioni mirate”.

“La nostra Associazione – conclude Giuseppe Albanese – si batterà con tutte le sue forze affinché questa usanza possa essere debellata, appellandosi al diritto alla vita di tutti gli esseri viventi e lo faremo in memoria della piccola Diana”

“Molte persone credono  – afferma Giuseppe Albanese, presidente dell’Associazione ATA PC Lecce  –   che quando le associazioni animaliste si battono per l’abolizione di questa, ormai, “becera” pratica di festeggiare l’arrivo del nuovo anno con botti e fuochi d’artificio, lo facciano per partito preso, purtroppo non è così e la morte di Diana ne è un esempio. In molte città – continua Albanese –  ormai vanno di moda le ordinanze contro i botti di fine anno ma, fino a quando queste ordinanze non verranno realmente applicate, non serviranno a nulla. A nostro avviso, non basta fare un’ordinanza per vietare i botti, che già sono vietati perché illegali, ma occorre varare una legge nazionale che abolisca definitivamente questa pratica, perché gli animali hanno il diritto a non morire a causa dei botti di Capodanno. Vietare non basta, occorrono controlli seri e sanzioni mirate. La nostra Associazione – conclude Giuseppe Albanese –  si batterà con tutte le sue forze affinché questa “usanza” possa essere debellata, appellandosi al diritto alla vita di tutti gli esseri viventi e lo faremo in memoria della piccola Diana”.

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