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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Dopo Napoli anche a Caserta in fila per il piccolo Alex: i prossimi appuntamenti

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Migliaia di donatori in fila anche in piazza Vanvitelli a Caserta per aiutare Alessandro Maria Montresor, il bambino affetto da una rara malattia, la Linfoisticitosi Emofagocitica, che rende necessario al piccolo un trapianto di midollo osseo. Dopo le commoventi immagini di ieri di piazza Plebiscito a Napoli, dove i test sono andati avanti dalle 9 alle 19, anche i casertani stanno dando prova di avere un cuore immenso. Nell’arco di tutta la mattinata, sono stati già oltre 1000 i tamponi salivari utilizzati dai volontari speranzosi di rientrare tra quelli compatibili con il midollo di Alessandro che si trova a Londra con i genitori Paolo e Cristiana, costantemente aggiornati su quanto sta avvenendo in Italia.

Dopo la preoccupazione di ieri per la scarsa scorta di tamponi, questa mattina sono finalmente giunti i kit promessi dal Ministero della Salute, pari a circa 600. A questi se ne aggiungono altri 2000 forniti dall’Admo, l’Associazione Donatori di Midollo Osseo, che si sta letteralmente indebitando, viste le scarse risorse di cui dispone, pur di non mancare nell’aiuto. In più, un soggetto anonimo ha promesso l’invio di ulteriori 5000 tamponi che serviranno per i prossimi appuntamenti quali domani al Dipartimento di Agraria di Portici (via Università), martedì alla facoltà di Monte Sant’Angelo della Federico II di Napoli. Già ieri diversi privati, la Regione Campania e le varie Asl regionali erano venuti incontro alle esigenze di piazza del Plebiscito dove erano disponibili soltanto 1150 tamponi scesi a scarsi 300 già alle ore 12.

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Sebbene il cambio di location dovuto alla pioggia, da piazza Dante a piazza Vanvitelli nei pressi del Comune di Caserta, la gente non si sta tirando indietro ed affollerà anche nel pomeriggio, (il termine è alle 19), l’area del Municipio per donare. Dall’amministrazione del sindaco Marino stanno fornendo le fotocopie per i moduli con cui si attesta la volontà di donare. Commossa di Alessandro e gli amici dei suoi genitori, che non s’aspettavano un atto di generosità sino a questo punto. Va ricordato chi vuole effettuare il test deve rientrare nella fascia d’età che va dai 18 ai 35 anni.  Ugo Ricciardi, fondatore nel 2015 e presidente dell’Aile, l’Associazione italiana linfoisticitosi emofagocitica, spiega la patologia di cui è affatto Alex: «La malattia di Alessandro soffre attacca il sistema immunitario.

Non c’è una terapia, l’unica è un protocollo sperimentale e che dura circa 8 settimane dopo le quali, nella maggior parte dei casi, si deve ricorrere a trapianti di midollo e bisogna essere compatibili. Per questo bisogna aiutare Alex perché non esiste una banca dati al mondo un donatore compatibile».

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