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sabato, Aprile 20, 2024
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Incidente mortale a Capri, ipotesi elicottero per la rimozione del bus

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Non si esclude la possibilità che il minibus, precipitato giovedì scorso a Capri, possa essere rimosso con un elicottero. E’ durata l’intera mattinata, infatti, il sopralluogo sul luogo dell’incidente a cui hanno preso parte il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Tittaferrante, il sindaco di Capri Marino Lembo, il consulente della Procura l’ingegnere Alessandro Lima, i tecnici comunali e un nucleo di vigili del fuoco, rappresentati dall’ispettore della direzione regionale dei vigili del fuoco della Campania Strazzullo, dal capogruppo del Soccorso Alpino Fluviale, Aniello Veropalumbo, e dal gruppo speciale degli elicotteristi.

COME SPOSTARLO DAL LIDO?

L’obiettivo è spostare il minibus dallo stabilimento balneare dove è caduto ad un’altra località dove eseguire le perizie. L’obiettivo resta accertare le cause dell’incidente che avrebbe anche provocato la morte di Emanuele Mellillo oltre al ferimento di una ventina di persone. Dopo circa quattro ore sotto un sole cocente, l’ipotesi è stata paventata al magistrato che ha presenziato al sopralluogo e che dovrà dare la sua autorizzazione.

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ELICOTTERO SPECIALIZZATO

Ad entrare in azione potrebbe essere un elicottero speciale attrezzato con una specifica base sulla quale posizionare la carcassa dell’autobus. Un’operazione che potrebbe essere resa possibile solo dopo aver fatto spazio rimuovendo le cabine e altre strutture presenti nello stabilimento balneare.

Una volta prelevato, l’autobus verrebbe portato verso l’altra ala portuale, quella del porto turistico. Dopodiché sarà essere collocato su un mezzo marittimo che lo trasferirà a Napoli nei locali della polizia giudiziaria dove resterà a disposizione di periti e magistrati. La giornata prosegue, poi, con l’incontro tra le amministrazioni comunali e l’Atc, l’azienda che gestisce i trasporti su gomma sull’isola e che era proprietaria del pulmino al centro dell’inchiesta.

LA POSIZIONE DEL SINDACATO

Secondo i sindacalisti dell’Usb Lavoro Privato: “La ringhiera mostrava impietosamente i segni del tempo, con ruggine in più punti, ad evidenziare lo stato di pericolosità per la sicurezza stradale e della pubblica incolumità”. Posizione ribadita in una nota: “Tale situazione avrebbe imposto già da tempo interventi di miglioramento delle barriere attraverso l’installazione di guardail. Dalle testimonianze raccolte sul posto sembrerebbe da escludere l’ipotesi di un malore improvviso dell’autista. Dato che ci impone con maggior determinazione di ricevere altrove eventuali omissioni e responsabilità, su tutti quella della proprietà, la Città metropolitana di Napoli, e delle amministrazioni comunali di Capri e Anacapri, che solo adesso puntano il dito verso le carenze aziendali”.

 

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