Una farmacia di Renate (Monza) è stata sequestrata dai carabinieri per tamponi e prelievi falsificati. Denunciati i titolari, fratello e sorella che, secondo le indagini, fingevano di inviare in laboratorio i campioni di test molecolari per il Covid, anche finalizzati alla ricerca di marcatori tumorali, nonostante non avvenisse nulla di tutto questo. I due gestori, fratello e sorella, oltre a un collaboratore, erano già stati sospesi per non aver assolto all’obbligo vaccinale e la farmacia era già stato chiusa per mancanza di requisiti sanitari.
La farmacia era già stata chiusa dalle autorità il 30 gennaio per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale da parte della titolare. L’esercizio aveva riaperto i battenti il 3 gennaio, ma pochi giorni dopo i militari e la polizia locale erano tornati per notificare un altro ordine di chiusura, sempre per presunte irregolarità legate all’assunzione del vaccino anticovid da parte del personale. Ora l’ulteriore provvedimento di sequestro. Il comandante provinciale dei carabinieri di Monza, Gianfilippo Simoniello, ha sottolineato l’importanza dell’indagine, per il «rischio arrecato alla salute pubblica» dalla condotta degli indagati.
Condotta particolarmente grave, in tempi di pandemia, quella rilevata dai militari della compagnia di Seregno sulla farmacia del paese brianzolo, già chiusa a fine 2021 per mancato adempimento degli obblighi vaccinali da parte del personale, e ora finita sotto sequestro giudiziario. Gli accertamenti, in realtà, erano già cominciati ad agosto dopo la denuncia di una cittadina. I titolari, indagati per falso ed esercizio abusivo della professione di farmacista, avevano indicato due laboratori, uno di Monza e poi uno a Carate, come i centri che avevano analizzato il molecolare, ma in realtà il test non era stato fatto analizzare. Questo modo di procedere è stato riscontrato in slmeno altri 15 casi (le i dragoni sono ancora in corso), in cui venivano rilasciati esiti negativi a persone che magari erano positive senza saperlo.