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venerdì, Marzo 29, 2024
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Fortuna si licenzia dalla Rsa nelle Marche, l’oss napoletana: “Impossibile lavorare così”

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La pandemia covid ha impattato sulla quotidianità delle strutture sanitarie rendendo molto prudente la vita dei pazienti ricoverati, medici, infermieri e oss. Le storie dei tanti operatori sanitari sono giunte agli onori della cronaca nazionale grazie all’impegno profuso nella lotta al virus, talvolta, però, emergono controversi episodi come quello vissuto da Fortuna Siniscalco.

L’operatrice socio-sanitaria napoletana ha vinto il Concorso Pubblico Unificato degli Enti del SSR Marche, infatti, è stata assegnata all’area 1 con destinazione nella Rsa Galantara. La 29enne ha preso servizio in una residenza per anziani a Trebbiantico: si tratta delle prima struttura pesarese riconvertita alla lotta contro il covid.

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FORTUNA E IL LAVORO NELLA RSA DI PESARO

Fortuna ha firmato il suo contratto lo scorso 16 dicembre ma pochi decimi di febbre l’hanno costretta a tornare, momentaneamente, a Napoli. La giovane oss ha preso, di fatto,  servizio nella struttura marchigiana il 21 dicembre, però, ha riscontrato alcune difficoltà, già, durante le prime ore di servizio.

Mi è stato consegnato un sacco nero, come quello usato per la spazzatura, contenente con i dispositivi di protezione per l’interno turno: mattino pomeriggio e notte. Si tratta di 3 mascherine chirurgiche, 3 Ffp2, 3 cuffiette, 3 camici chirurgici e 3 paia di copri-scarpe. Tutto era ammassato dentro la busta e non confezionato singolarmente, come si dovrebbe. Quando ho chiesto spiegazioni mi è stato detto che lì funziona così, non si può lavorare in queste condizioni“, sostiene Fortuna.

LE DIMISSIONI DI FORTUNA

La 29enne ha, già, affrontato il covid nel reparto del Loreto Mare a Napoli, inoltre, prima della pandemia, ha lavorato negli ospedali napoletani Pellegrini e San Paolo. L’ultima esperienza marchigiana l’ha segnata: “Dall’ascensore che porta ai moduli in cui sono ricoverati i pazienti Covid, non c’è una zona filtro. Corridoi infiniti con varie stanze e, in fondo, una ’sala’ dove poter posare le borse. Ho dovuto attraversare l’intero reparto con la mia borsa personale per posarla e prendere una visiera per proteggermi. Ho esposto tutte le criticità all’ufficio infermieristico e il giorno dopo ho lasciato la struttura. Non si può fronteggiare così il covid: ho solo chiesto i dpi adeguamenti. Parlano male di Napoli ma ricordo bene l’efficienza nel Loreto Mare nella lotta contro il covid“. Il 13 gennaio Fortuna ha presentato le sue dimissioni via mail.

LA REPLICA DELL’AV1

La RSA Galantara è sicura. A testimoniarlo non è la voce di un singolo operatore o assistito, ma il fatto che per oltre due anni, e cioè dall’inizio della pandemia ad oggi, presso la struttura di Trebbiantico non si è mai sviluppato un focolaio covid. Va chiarito che la RSA di Galantara è stata la prima struttura nelle Marche ad essere riconvertita in Rsa Covid per pazienti non ancora negativi che necessitano di assistenza non ospedaliera. Da marzo a maggio 2020 ha assistito 127 pazienti, 543 da ottobre 2020 a maggio 2021 e ancora 266 da novembre ad oggi. Da subito sono stati individuati “percorsi puliti“ per l’accesso degli operatori e del materiale alle aree destinate alle degenze Covid e “percorsi sporchi” per lo smaltimento di quanto prodotto dai reparti. Per i “percorsi sporchi” sono utilizzati due ascensori: uno per il personale a fine turno ed uno per il materiale sporco”.

“I pazienti covid hanno un accesso distinto da quelli del personale ad inizio turno (pulito) e a fine turno(sporco). Prima dell’ingresso nelle aree covid, il personale sanitario deve indossare i dispositivi di protezione individuale ed i dispositivi medici in appositi locali con un cambio per le necessità. Per il fine turno e l’eventuale cambio è stato individuato un locale distinto. Gli operatori sanitari indossano un camice chirurgico di III cat monouso e sopra uno in tnt; camice chirurgico impermeabile riutilizzabile sterilizzato o tuta per i trattamenti ai pazienti Covid positivi. Tutto il personale è stato poi scrupolosamente formato. Va precisato inoltre che la Oss. F.S. ha lavorato un solo giorno nella struttura: non si ritiene quindi che abbia potuto maturare una visione completa della realtà“, questa la replica dell’U.O.C. URP Comunicazione Servizi Amministrativi Territoriali. 

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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