Parte il processo per la presunta falsificazione della cartella clinica della paziente Francesca Oliva. La 29enne di Gricignano d’Aversa proveniva dall’ospedale di Giugliano in Campania e nel maggio 2014 morì post parto per una grave setticemia insieme con due dei suoi tre gemelli appena dati alla luce.
Sott’accusa i medici di Pineta Grande e Giugliano
Sott’accusa il fondatore e titolare della clinica Pineta Grande di Castel Volturno e tre medici con l’accusa di aver falsificato la documentazione. Nell’udienza di ieri il giudice monocratico ha ammesso le parti civili e disposto la trascrizione delle intercettazioni.
Nell’ottobre 2021 il tribunale di Santa Maria Capua Vetere pronunciò l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” per i 14 medici che erano finiti a giudizio per omicidio colposo plurimo (tre della Pineta Grande e nove dell’ospedale di Giugliano). Furono però ritenuti sussistenti gli errori commessi nei confronti di Francesca Oliva dal suo ginecologo di fiducia, Sabatino Russo, che però era già morto da anni, nel 2017.
La triste storia della giovane madre
Dagli accertamenti è poi emerso che la cartella clinica della 29enne sarebbe stata alterata post mortem con l’inserimento e la somministrazione, mai avvenuta per gli inquirenti, di un antibiotico ad ampio spettro. Sarebbe stato cancellato il riferimento alle condizioni di malessere generale della donna. Il magistrato ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per il reato di falso in atto pubblico per Schiavone e tre suoi collaboratori (Gabriele Vallefuoco, Giuseppe Delle Donne e Stefano Palmieri).
La 29enne arrivò nel maggio 2014 presso Pineta Grande per un ricovero d’urgenza al sesto mese di gravidanza, dopo che le sue condizioni si erano aggravate in seguito a un intervento di cerchiaggio al collo dell’utero avuto all’ospedale di Giugliano alcuni giorni prima, eseguito dal suo ginecologo di fiducia. La donna morì dopo aver dato alla luce tre gemelli, uno dei quali, il maschio, era già morto quando fu partorito, ma nessuno se n’era accorto.
La presenza del feto in decomposizione provocò una setticemia fatale alla 29enne. Una seconda bimba, nata con un peso di appena 480 grammi, morì poche ore dopo la madre. L’altra piccola, pur pesando 600 grammi, è riuscita a sopravvivere, grazie anche all’assistenza ricevuta alla terapia intensiva neonatale della clinica Pineta Grande.