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“Riina era un pazzo stupido” il magistrato Gratteri spiega la fine del dominio di Cosa Nostra

"Riina era un pazzo stupido" il magistrato Gratteri spiega la fine del dominio di Cosa Nostra
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La ‘ndrangheta è diventata più potente di Cosa Nostra, parola del nuovo capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri. Nel novembre 2020 il magistrato calabrese è intervenuto nel convegno del Festival Sofia di Pietrasanta a Lucca: “Cosa Nostra non ha intercettato il business della cocaina perché agli inizi degli anni ’90 la guerra interna l’hanno vinta i Corleonesi. Riina era un folle, feroce criminale, un pazzo stupido. Fino a quel momento le mafie hanno sempre cercato accordi con gli uomini delle istituzioni. Lui invece pensava di poter dettare l’agenda allo Stato, iniziando lo scontro diretto. Lo Stato è stato costretto a difendersi e reagire. Quindi ha mandato in Sicilia di tutto e di più, perché c’era questa guerra ed era in discussione l’esistenza stessa dello Stato. Nel contempo c’erano dei mutamenti sociali“.

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DAI SEQUESTRI DI PERSONA ALLA COCAINA

Gratteri ha ricostruito gli affari iniziali delle cosche calabresi, arricchitesi con i sequestri di persona. “La ‘ndrangheta aveva portato a segno centinaia di sequestrati in Calabria, Lombardia, Piemonte, in parte del Veneto e in dell’Emilia Romagna. Ogni sequestro rendeva almeno un miliardo di lire. Capisce che c’è una domanda di cocaina e manda dei broker in Colombia, Bolivia, Perù. Persone vivono lì per comprare cocaina al prezzo più basso. La ‘ndrangheta è l’unica che nella foresta Amazzonica riesce ad acquistare la cocaina a mille euro al chilo“.

IL VIDEO DELL’EVENTO SOFIA – LA STORIA IN FESTA

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