venerdì, Luglio 18, 2025
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“Ho fatto troppo il carabiniere e mi hanno condannato”, la verità di Lazzaro Cioffi sui rapporti col ras Fucito

“E’ stato tutto un complotto della Camorra per far finire in carcere me e il colonnello Cagnazzo. Davamo troppo fastidio”, così parla Lazzaro Cioffi, l’ex brigadiere attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua vetere e condannato in via definitiva a 10 anni, con l’accusa di corruzione, favoreggiamento a Pasquale Fucito, ras dell’omonimo clan del Parco Verde di Caivano, e traffico di droga.

“Ho fatto troppo il carabiniere e mi hanno condannato”, Lazzaro Cioffi racconta la sua verità sui rapporti col ras Fucito

Intervistato da Giulio Golia de “Le Iene”, in occasione della puntata andata in onda nella serata di ieri, il discusso ex carabiniere si è difeso sia dalle accuse che lo vedono colluso col clan Fucito, che coinvolto direttamente nell’omicidio dell’ex sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso con nove colpi di pistola ad Acciaroli la sera del 5 settembre 2010.

Per molti anni Cioffi è stato al lavoro in una squadra investigativa antidroga nel Parco Verde di Caivano. Ciò fino all’incrocio con il boss Pasquale Fucito, che Cioffi, secondo la sua versione, iniziò a frequentare anche privatamente perché voleva farlo diventare suo confidente, e dal quale invece fu corrotto, secondo le ipotesi inquirenti inchiodate in una sentenza definitiva. “Ho fatto troppo il carabiniere, per questo mi hanno condannato”, uno dei passaggi dell’intervista.

“E’ stato tutto un complotto della camorra perché io e Cagnazzo coi nostri arresti e sequestri davamo loro troppo fastidio”, sarebbe quindi in sintesi il “Cioffi-pensiero”.

“Quando Vassallo fu ucciso ero a un concorso di bellezza, non fu omicidio di camorra”, poi lancia accuse velate

L’ex brigadiere ha ribadito la sua innocenza in merito alle accuse dell’omicidio del sindaco di Pollica e controattaccato il pentito di camorra Romolo Ridosso, il quale ha affermato che fu proprio Cioffi a sparare per uccidere Vassallo.

“Se Romolo Ridosso dice che l’asino vola, ci credono? Dove sono le prove? Dove è la droga? Ridosso ha parlato solo per evitare la pena”. Il carabiniere ha ribadito di avere un alibi. “Ero a una comunione a Roccarainola e poi un concorso di bellezza di mia figlia. Ho tanti testimoni”. A confermare la versione di Cioffi, ci pensa la moglie, che sostiene: “Stava vicino al camioncino dei panini”, in risposta alla domanda su come mai il marito non fosse presente nelle foto sull’album di famiglia, proprio in occasione di quel concorso di bellezza “Miss Suessola”.

Ma allora chi è stato ad ammazzare Vassallo? “Non te lo so dire, secondo me non è stato un omicidio di camorra”. E qui apre una finestra su Luca Cillo, l’agente immobiliare che nell’estate 2010 fu una delle persone più vicine a Vassallo e che fu il primo a parlare con gli investigatori del coinvolgimento dei carabinieri nei traffici di droga sul porto. In un passaggio dell’informativa dei carabinieri del Ros, non confluito nell’ordinanza di custodia cautelare, c’è un rifermento agli appartamentini che Cillo avrebbe prestato a Vassallo per presunti incontri con le sue amanti.

“Io ho la mia idea – allude Cioffi – ma me la tengo per me… ”. E poi invece la svela, dopo aver confutato la tesi del killer professionista, per l’imprecisione dei nove colpi esplosi da vicino “che sembrano sparati con rabbia” sottolinea Golia, mentre per Cioffi “un professionista spara solo due colpi”. L’ex brigadiere così ipotizza: “Mettiamo caso che tu te la fai con mia moglie e poi mi devi rilasciare anche un una licenza per fare una costruzione sul mio terreno. Tu oltre che scopare con mia moglie, non mi dai nemmeno​ la licenza e la dai a quella affianco a me. ​I​o per la rabbia ​t​i schiatt​o nove botte in corpo”.

Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.