“Froci, checche, tr**e. Terroni di me**a, tornate a casa vostra”. Una gita a Venezia, il sogno di una scolaresca napoletana, trasformato in un incubo dall’ignoranza e dall’intolleranza altrui.
La disavventura capitata a una ventina di allievi dell’istituto Archimede di Ponticelli (lo stesso che, tra l’altro, frequentava Santo Romano, ucciso da un colpo di pistola la notte tra l’1 e il 2 novembre scorso), è raccontata in un lungo post su Facebook dalla professoressa Rori Stanziano, dirigente scolastica dell’Archimede.
Insulti razzisti e sessisti durante il ballo in maschera, disavventura per gli studenti napoletani a Venezia
I ragazzi erano ospiti di un hotel della città lagunare per partecipare a un ballo in maschera. La docente, infatti, ha avviato un progetto di danza storica in collaborazione con associazioni e realtà rievocative e il viaggio a Venezia era un’occasione, per i ragazzi, di mettere alla prova il tanto lavoro in una location di straordinaria bellezza.
Peccato che il sogno sia stato rovinato dagli appellativi e dagli insulti ricevuti da alcune persone che, vedendo i ragazzi in abito storico e sentendo il loro accento, non ha esitato a insultarli. Non è chiaro dove sia avvenuto l’increscioso episodio, ma ora la preside annuncia di voler scrivere una lettera aperta al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e al governatore del Veneto Luca Zaia.
Lo sfogo della preside su Facebook: “Addolorati per quanto successo ai miei studenti in una città d’arte e cultura come Venezia”
«Ci ha particolarmente addolorato – scrive sul suo profilo Facebook la professoressa Stanziano – dover subire a Venezia, la Serenissima, lucente città di arte, cultura, storia, tradizioni, assurdi cosi razzisti all’indirizzo dei miei ragazzi. Ragazzi buoni, tranquilli, rispettosi, solari, allegri, sorridenti che sono stati attaccati con cori razzisti, discriminatori, omofobi… Di una crudeltà e cattiveria assurda e ingiustificata, solo perché indossavano gli abiti storici (quindi erano gay, checche o troie) o perché sentivi l’accento napoletano».
La professoressa non ha intenzione di lasciare che l’episodio di razzismo, omofobia e intolleranza rovini lo spirito dei suoi ragazzi e annuncia di voler andare a fondo alla faccenda. «Ho già informato dell’accaduto l’assessore alla scuola della Regione Campania, Lucia Fortini, in quanto ho intenzione di scrivere una lettera aperta al sindaco di Venezia e al governatore della Regione Veneto, per informarli del trattamento ricevuto».