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«La paranza dei bambini voleva conquistare Casoria», le dichiarazioni del pentito contro i Sibillo

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La ‘paranza dei bambini’ aveva messo nel mirino Casoria. A rivelarlo ai magistrati è stato il collaboratore di giustizia Domenico Esposito, dichiarazioni contenute nell’ultima ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla squadra mobile di Napoli a carico di undici persone facente parti del clan Sibillo e Buonerba. Significativo un passaggio nel quale Esposito racconta di come il gruppo, allora capeggiato da Ciro Contini, avesse intenzione di spostarsi nell’area nord:«Andai ad una riunione da Ciro Contini perché mi volevo intromettere per salvare mio fratello che stava facendo un sacco di guai ed era accusato dai suoi stessi compagni di tirare cocaina e per questo non essere affidabile e di rubarsi i soldi della droga, in diverse occasioni sono dovuto pure intervenire. Ciro Contini e i Sibillo erano in rapporti di affari con Maugeri e con i casertani perché facevano insieme la droga e poi perché Ciro Contini e i Sibillo volevano espandersi su Casoria approfittando delle tante carcerazioni degli affiliati ai gruppi di Afragola. Le riunioni di cui sto parlando – aggiunse – sono avvenute tutte nel 2015; un paio a casa di Ciro Contini a Capodichino, luogo che conosco bene’, oggetto delle riunioni erano appunto gli affari di droga e il progetto dei Sibillo di ‘entrare ‘ a Casoria; una volta poi vennero i Sibillo da noi a Casavatore; era la metà di gennaio 2016, prima che sparassero a Bruno mio fratello».

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