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Lieto fine per Gabriella, ha effettuato la risonanza in una struttura pubblica pagando il ticket

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Risvolto positivo nella storia di Gabriella (nome di fantasia), la giovane affetta da encefalomielite acuta disseminata (Adem) che aveva raccontato a InterNapoli.it di essere stata costretta ad accettare di pagare ben 612 euro per una risonanza magnetica con codice d’urgenza, da effettuare in un centro diagnostico del territorio dove già si era recata per le cure.

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Alla richiesta della risonanza in convenzione, Gabriella si è sentita rispondere dalla struttura che avrebbe dovuto attendere metà ottobre: decisamente troppo tardi, visto la sua condizione di salute. Al contrario, però, a Gabriella avrebbe potuto sottoporsi alla risonanza privatamente alla modica cifra di 612 euro appunto. Dopo aver letto la storia portata alla luce dal nostro sito, il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva si è immediatamente attivato – anche su sollecitazione di alcuni consiglieri regionali a conoscenza della vicenda – verificando la disponibilità di un ospedale pubblico di competenza ad offrire la prestazione e così è stato.

La risonanza

Dalla promessa dell’impegno personale di Verdoliva, alla concretezza. Questa mattina presto Gabriella si è sottoposta alla risonanza in un ospedale pubblico del territorio pagando il solito ticket sanitario da 36 euro: un’enorme risparmio rispetto agli oltre 600 euro che Gabriella neppure aveva nella sua disponibilità e che era stata costretta a chiedere a una zia. Il test, stando a quanto dettoci dalla giovane affetta da encefalomielite acuta disseminata, è andato bene. «Il controllo è stato soddisfacente», le parole di Gabriella che ora si confronterà con i medici dell’ambulatorio del Cardarelli dove c’è il Centro di Sclerosi Multipla che l’assiste.

Gabriella si è tolta un peso e a InterNapoli.it non lo nasconde. «Sono decisamente più serena, per una settimana non ho dormito al pensiero del test e alla cifra da pagare ma ora va molto meglio. Devo dire grazie al direttore dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva che mi ha contattata e mi ha mostrato vicinanza per me. Questo significa che c’è la possibilità di far valere le proprie ragioni, se si vuole, denunciando le cose. Spero che il mio caso possa essere di esempio agli altri. Pagare certe cifre per curarsi non è accettabile, come non è accettabile sapere del pericolo già a inizio mese dello sforamento dei tetti di spesa nei centri convenzionati. Molte persone si sono trovate nelle mie stesse condizioni e non è giusto».

Gli approfondimenti

Una doverosa postilla: qui non c’è nessun intento di incensare figure professionali o dirigenziali, quanto piuttosto di prendere atto dell’effettivo impegno da parte di chi dirige l’Asl Napoli 1 Centro e di parte dei rappresentanti istituzionali regionali per la risoluzione della problematica, sempre in nome del racconto dei fatti. Intanto, proprio dall’Azienda sanitaria locale del centro città fanno sapere di voler approfondire ulteriormente la questione assicurandosi che una simile situazione nuovamente in nome della tutela degli utenti.

 

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