Regista, produttore, poeta, gigante del cinema internazionale, ha firmato capolavori come “Novecento” e “Ultimo tango a Parigi” e vinto due Oscar. Nel 1977 per la regia e la sceneggiatura di “l’Ultimo imperatore”.
Pensava in grande, Bernardo Bertolucci, e aveva diretto star come Marlon Brando, Robert DeNiro, Gérad Depardieu, Stefania Sandrelli, Keanu Reeves, Debra Winger. Ma aveva avuto anche la capacità e il coraggio di raccontare storie intimiste. Il suo ultimo film, “Io e te”, ispirato al libro di Niccolò Ammaniti e girato nel 2012 in unico ambiente.
Nel 2007 Bernardo Bertolucci aveva ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra di Venezia, nel 2011 la Palma onoraria al Festival di Cannes.
L’ultima apparizione pubblica di Bernardo Bertolucci nell’aprile scorso, al BiFest di Bari, dov’era stata presentata la versione restaurata di “Ultimo Tango a Parigi”. “Oggi, per fortuna, l’Italia è molto diversa da quella di quarant’anni fa”, aveva commentato Bertolucci.
Nel 2007 gli venne assegnato il Leone d’oro alla carriera alla 64ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d’oro onoraria al 64º festival di Cannes.
Era originario di Parma, figlio del poeta Attilio Bertolucci e cugino del produttore cinematografico Giovanni.
I suoi primi film amatoriali sono La teleferica e La morte del maiale. Sul set di Accattone incontra l’attrice Adriana Asti, poi a lungo sua compagna. Il suo primo lungometraggio è La commare secca, soggetto e sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini.
Lo scandalo di Ultimo tango a Parigi e la fama mondiale
La grande notorietà per Bertolucci arriva nel 1972, con un film “scandaloso” che ha di fatto segnato un’epoca: Ultimo tango a Parigi, con Marlon Brando e Maria Schneider, Jean-Pierre Léaud e Massimo Girotti, dove il sesso è visto come unica risposta possibile, ma non definitiva, al conformismo del mondo circostante; i protagonisti di questo film, come quelli che seguiranno, sono esseri alla deriva, quasi sbandati, la cui unica via d’uscita è la trasgressione.
Il film, dopo la sua prima proiezione a New York, subì notevoli traversie censorie in Italia (che comunque non impedirono al film di piazzarsi secondo nella classifica degli incassi della stagione cinematografica 1972-1973); ben presto sequestrata, la pellicola venne ritirata dalla Cassazione il 29 gennaio 1976, e il regista fu condannato per offesa al comune senso del pudore, colpa per la quale venne privato dei diritti civili per cinque anni, fra cui il diritto di voto. Dopo svariati processi d’appello, la pellicola venne dissequestrata nel 1987. Le copie rimaste dopo il macero vennero depositate alla Cineteca Nazionale di Roma e quelle integrali, conservate in cineteche estere, sono servite come base per editare il film in DVD.
A 46 anni dalla sua realizzazione, il film è tornato nelle sale cinematografiche nel maggio 2018 nella versione in lingua originale restaurata in 4K a cura della Cineteca Nazionale e della Cineteca di Bologna, con la supervisione di Vittorio Storaro per l’immagine e di Federico Savina per il suono. La prima mondiale ha avuto luogo a Bari nel corso del Bari International Film Festival (Bif&st) alla presenza del regista. (fonte wikipedia)
Bertolucci incrementa la sua notorietà con le opere successive, da Novecento (1976).
Epico affresco delle lotte contadine emiliane dai primi anni del secolo alla Seconda guerra mondiale che si avvale di un prestigioso cast internazionale (da Robert De Niro a Gérard Depardieu, Donald Sutherland, Sterling Hayden, Burt Lancaster, Dominique Sanda a un cast di noti attori italiani come Stefania Sandrelli, Alida Valli, Laura Betti, Romolo Valli e Francesca Bertini), a La luna, ambientato a Roma e in Emilia-Romagna, in cui affronta lo scabroso tema della droga e dell’incesto, fino a La tragedia di un uomo ridicolo (1981), con Ugo Tognazzi.