Protesta delle guide turistiche davanti gli scavi di Pompei. Erano circa 200 in rappresentanza della categoria ad alzare la voce. Il motivo della manifestazione è l’assenza di una legge che definisca i requisiti chiari per diventare guida turistica della Regione Campania.
LE DICHIARAZIONI DEI MANIFESTANTI
Erano presenti tutte le sigle che rappresentano la categoria. ARCG, Uiltucs, UGL, Flaica Cub, Federagit, Cgil/Filcams hanno chiesto una soluzione tempestiva al problema.
“Dopo anni non possiamo più tollerare questa situazione, chiediamo delle regole chiare”. Questa la dichiarazione principale dei sindacati. “E’ necessaria una legge quadro di riferimento che stabilisca i criteri di accesso alla professione”, ha aggiuno il presidente dell’associazione guide turistiche Campania Pietro Melziade.
LA CATEGORIA DELLE GUIDE ALLO SBANDO
Molto dure le parole di Michael Fiorentino (FlaicaCUB), il quale denuncia lo stato di incertezza della categoria. “Quella legge è frutto di un preavviso di procedura di infrazione della commissione europea che non è mai stato chiarito dal governo Monti.” “L’Italia, infatti, è stata trasformata in una terra colonizzata dalle grandi multinazionali del turismo straniero. Eliminando l’ambito territoriale, per le guide si crea una conseguenza immediata: se ne elimina la competenza e la specializzazione. Infatti non si tiene conto della specificità dei territori e dei beni ancorati ad essi. Si auspica, dunque, che il Governo riveda le proprie interpretazioni del diritto europeo”.
Parla Daniela De Vincenzo, vicepresidente dell’Associazione Guide Turistiche Campania
Uno dei problemi più gravosi, infatti, è l’apertura indiscriminata dei siti anche a guide abilitate in altre Regioni. Dunque secondo De Vincenzo “la conseguente mancata conoscenza dei siti produce poca attenzione alla conservazione e sicurezza”.
“Inoltre ciò determina un servizio inadeguato all’utente finale che è il turista. Le forze dell’ordine, purtroppo, non riescono a svolgere il loro compito di controllo. La causa,infatti, è che ci sono articoli di legge volutamente generici redatti da politici che sembrano ignorare la funzione l’importanza e il valore del comparto turistico italiano”.
Insomma a quanto pare Pompei è solo l’inizio di una protesta destinata a continuare anche in altri siti se i manifestanti non riceveranno al più presto risposte dal nuovo Governo.