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venerdì, Luglio 4, 2025
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Racket a Giugliano, così funzionava la batteria del clan Mallardo: passati a tappeto tutti i cantieri edili

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L’ultima indagine sul racket a Giugliano che ha portato all’arresto di 4 soggetti appartenenti al clan Mallardo, hanno consentito di ricostruire l’attuale organigramma della cosca. (leggi l’articolo)

In particolare le indagini si erano incentrate sulla figura di Michele Olimpio, detto Micaluccio ‘o bambularo, all’epoca dei fatti (2018) sottoposto a regime di detenzione domiciliare in Busano (TO). Secondo i magistrati quando si recava a Giugliano con cadenza quasi mensile in virtù dei permessi che gli venivano concessi dal Tribunale di Sorveglianza di Vercelli, “gestiva in prima persona il sodalizio fornendo indicazioni sulle attività illecite da compiere nonché amministrando la cassa del clan, alimentata con le entrate provenienti dalle attività illecite – prevalentemente attività estorsive – e destinata, principalmente, al sostentamento degli affiliati liberi e detenuti ed al pagamento delle spese legali”.

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Nel corso delle indagini svolte dalla DIA di Napoli era emersoche nella gestione del clan, Olimpio si avvaleva di una serie di soggetti, in particolare di Stefano Cecere, suo luogotenente nel territorio di Giugliano, il quale eseguiva le sue direttive e gestiva la cassa in sua assenza e per suo conto, e di Mario Quaranta, che gestiva, prevalentemente, le attività criminali, in particolare le estorsioni, nel territorio di Licola, Varcaturo e Lago Patria.

Le intercettazioni avevano evidenziato anche le posizioni di altri soggetti che ponevano in essere una serie di condotte che favorivano l’azione del clan ed in particolare venivano utilizzati per individuare e contattare gli imprenditori da sottoporre ad estorsione.  Emergeva inoltre il ruolo di diversi affiliati con il compito di compiere le estorsioni ai danni
delle attività imprenditoriali, tra i quali, Sabatino Cimmino detto “Tinuccio” e Antonio Russo detto “a pecora’’. Le indagini sono state corroborate da una serie di intercettazioni ambientali avvenute nell’auto di Cimmino, all’interno della quale i carabinieri avevano piazzato una cimice.

Nel corso dell attività tecnica, qualche giorno dopo l’inizio della collaborazione con la giustizia di Caracallo Filippo, Cimmino decise di controllare la propria autovettura riuscendo a individuare e rimuovere il sistema elettronico di monitoraggio d’ascolto. L’attività tecnica veniva quindi interrotta e riprendeva, sullo stesso veicolo, dal giorno 28 luglio 2018 sino al giorno 15 ottobre 2018. Dall’attività di ascolto emergeva che Cimmino, nel primo periodo, frequentava abitualmente Caracallo Filippo e in qualche circostanza si trovava anche insieme a Di Cicco Giovanni e Strino Vincenzo; nel secondo periodo, dopo l’avvio della collaborazione di Caracallo Filippo, Cimmino cominciava a frequentare quotidianamente Russo Antonio detto “a pecora”, altro affiliato al clan Mallardo, operativo nella zona costiera di Giugliano in Campania. Il quartetto, secondo i carabinieri, aveva il compito di perlustrare l’area urbana di Giugliano in Campania al fine di individuare i cantieri edili da sottoporre ad estorsione: si presentavano sui cantieri quali “amici o compagni di Giugliano” e intimavano alle vittime di recarsi in località “Seìcione” per pagare la somma di denaro estorta. Nel secondo periodo, ossia dal 28 luglio 2018 ai 15 ottobre 2018 Cimmino continuava ad espletare la stessa mansione nell’ambito del sodalizio in un’area territoriale diversa, ossia non più nell’area urbana ma nelFarea extraurbana di Varcaturo e lago Patria, insieme ad Antonio Russo.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiano Il Roma
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