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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Racket, il monito del Capitano De Lise: “Importante denunciare, in qualsiasi modo. La protezione c’è”

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Pizzo di Pasqua. Nonostante le incessante si arresta il fenomeno della richiesta del racket nell’area a Nord di Napoli che in questi giorni ha visto la convalida di arresto di due uomini affiliati al clan De Rosa che estorcevano denaro ad una nota attività di Qualiano. Una denuncia indispensabile che ha fatto sì che gli uomini dell’arma della Compagnia dei Carabinieri di Giugliano giungessero sul posto nel momento del ‘saldo del conto’. Ingenti richieste di denaro, minacce, pistole puntate in faccia: continua così la vita dei commercianti costretti a pagare che hanno scandito le giornate nelle rispettive attività a ritmo di paura e tensione. Una perenne attesa di quel qualcuno pronto a bussare alla porta per chiedere denaro anche e soprattutto in occasioni delle principali attività.

Camorra, estorsioni e fenomeni legati ad essa: questi i principali argomenti sui quali il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Giugliano, Cap.Antonio De Lise lavora con i suoi uomini affinchè il fenomeno possa essere debellato. Una mission, una sfida quella intraprese dal Capitano che giorno dopo giorno ha fidelizzato e spronato imprenditori, cittadini, commercianti a denunciare o quantomeno a collaborare con le forze di polizia:

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La parte principale la svolgono i denunciati perché questo è un reato che si consuma ovviamente nella misura in cui c’è una denuncia di un commerciante o coloro i quali subiscono una richiesta estorsiva’’, ha dichiarato De Lise. Un monito divenuto per tanti un primo passo per combattere la camorra. E ancora: Io darei anche un altro suggerimento a prescindere dalla denuncia formale a volte anche farsi una chiacchierata con un carabiniere, venire in caserma, parlare con Capitano o comandante di stazione può essere utile per aprire la mente di colui il quale è vessato e per paura non denuncia. Provare ad ipotizzare altre forme di collaborazione che possano dare alle forze di polizia strumenti necessari per alleviare questo fenomeno. Fenomeno presente che non conosciamo per le denunce per i dati ci direbbero tutt’altro– chiosa De Lise.

Poche denunce, e tante richieste: un dato allarmante se non demoralizzante che delinea un quadro ormai noto a tutti. La paura è maggiore del desiderio di riscatto. ‘’Si è troppo legati all’idea che chi denuncia subisce violenza o ricatti. Abbiamo una visione distorta, o meglio legata a ricordi di molto tempo fa. Fa più scalpore il caso di venti anni fa che non il lieto fine di oggi. Quanti hanno denunciato ci hanno visto una sorta di liberazione’’– ribadisce il Capitano. Ed infine: ‘’Io direi che per una forma di solidarietà se cosi la si vuole chiamare da parte della stessa categoria del denunciante sia opportuno che anche altri si rechino da carabinieri, polizia, per denunciare fenomeni simili”conclude il Capitano De Lise.

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