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Raid a Napoli contro gli attivisti di Di Maio, aggrediti mentre facevano propaganda

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Stamattina, dopo la passeggiata del leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio, nelle strade del centro di Napoli alcuni giovani attivisti impegnati al gazebo di via Duomo sono stati aggrediti fisicamente. Lo denunciano fonti di Impegno Civico. Ai ragazzi – si sottolinea – sono state strappate le magliette e buttato il materiale elettorale.

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“Ragazzi di Impegno Civico malmenati e gazebo distrutto, la violenza no”. Lo scrive su Instagram il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dopo la denuncia, da parte di esponenti di Impegno Civico di un’aggressione ai giovani militanti in via Duomo a Napoli. “A tutto c’è un limite. Gli insulti e il clima di odio in questa campagna elettorale stanno superando ogni limite. Davanti alle aggressioni fisiche – dice Di Maio – non c’è alcuna giustificazione”. “Oggi a Napoli i ragazzi di Impegno Civico sono stati malmenati, le loro magliette strappate, il gazebo distrutto, come potete vedere dalla foto”, scrive Di Maio in riferimento alla sua pagina Instagram. “Questa non è campagna elettorale. Ma a chi fa della violenza uno strumento di propaganda politica dico di fermarsi e chiedere scusa. Spero che tutti gli schieramenti politici si uniscano al mio appello. Noi andiamo avanti con educazione e rispetto, queste minacce non ci intimoriscono, non ci fermano”, conclude Di Maio.

Il comunicato del Comitato di lotta Sergio Romeo sezione Walter Alasia

“Hanno di fatto cacciato dal gazebo i militanti di Impegno Civico mentre Di Maio scappava da Forcella dove si sono registrati momenti di tensione e un compagno è stato portato in questura per l’identificazione. Ma questo è il prezzo da pagare per chi difende i proletari/e e nei quartieri popolari molto spesso abbandonati dalle istituzioni e partiti che trovano del tempo solo nei momenti della campagna elettorale. Inoltre molti abitanti e proletari/e di Forcella hanno trattato con indifferenza e senso critico Di Maio. Poi forse per caso? Improvvisamente sono comparsi alcuni Militari con maglie di potere al popolo con atteggiamenti provocatoria sono stati cacciati anche loro perché i giovani proletari/e di Forcella sono astensionisti. Non votare lotta”.

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