Il personale della Rianimazione del Nuovo Policlinico avrebbe fornito “rassicurazioni fuorvianti” ai familiari di Immacolata Fiorentino, mentre la 45enne era ricoverata. La donna sarebbe morta in seguito alle complicazioni di un intervento di sleeve per dimagrire a cui si era sottoposta. È quello che sostiene l’avvocato della famiglia, Hilarry Sedu, che ha depositato alla Procura di Napoli un audio registrato il 16 dicembre scorso dal fratello della 45enne, deceduta tre settimane dopo, il 6 gennaio 2025. Il giorno successivo i familiari hanno sporto denuncia, facendo aprire un fascicolo per omicidio colposo.
Una denuncia per un presunto caso di malasanità è stata presentata dai familiari di Immacolata Fiorentino. La 45enne è deceduta il giorno dell’Epifania alla clinica “Bianchi” di Portici dopo essere stata sottoposta a un intervento di chirurgia estetica – il bendaggio gastrico al Nuovo Policlinico di Napoli. Il fratello della donna, assistito dall’avvocato Hilarry Sedu, ha denunciato il caso al Commissariato della Polizia di Stato di Napoli-Ponticelli, ricostruendo il calvario vissuto dalla donna, che lascia tre figli adottati.
L’operazione al Nuovo Policlinico
Secondo quanto denunciato, Immacolata Fiorentino fu operata al Nuovo Policlinico il 22 novembre scorso, ma l’operazione non fu portata a termine per problemi intercorsi durante l’intervento come riportato in denuncia sulla base di quanto riferito dai medici del Policlinico, che la 45enne aveva avuto un’embolia polmonare seguita da arresto cardiocircolatorio, e per questo era stata trasferita nel reparto di Rianimazione, dove era rimasta in coma per 22 giorni.
Il trasferimento a Portici
Al risveglio, avendo superato la fase acuta e avendo scongiurato qualsiasi crisi cardiologica, Imma fu trasferita nel reparto di terapia sub-intensiva, dove è rimasta fino al 3 gennaio 2025, quando fu trasferita per la riabilitazione alla clinica Bianchi di Portici.
Tre giorni dopo Fiorentino è morta tra lo sconcerto dei parenti, che credevano stesse in fase di guarigione. Ora sarà la magistratura a fare chiarezza, anche perché in sede di denuncia è stato segnalato che i medici del Policlinico avrebbero dato diverse spiegazioni circa i problemi sofferti dalla donna durante l’intervento di bendaggio, parlando oltre di embolia ed arresto cardiaco, anche di problemi neurologici avuti dalla Fiorentino nelle more dell’operazione chirurgica.
L’audio dell’infermiera
Nell’audio, della durata di circa 4 minuti, un’infermiera della Rianimazione dice al fratello di stare tranquillo, che la 45enne è sveglia e vigile e che mangia e beve, e che è in fase di ripresa. La donna aggiunge quindi, come spiegato anche dai medici, che l’operazione era cominciata ma era stata interrotta per un arresto cardiocircolatorio dovuto a un’embolia polmonare.
Quando il fratello ribatte dicendo che alla zia era stato riferito che l’operazione era stata portata a termine, e che non si era interrotta come riportato nel referto, l’infermiera ribadisce che l’intervento non era stato concluso. Secondo i familiari l’operazione sarebbe stata portata a termine ma l’intervento non sarebbe andato a buon fine, causando quelle complicazioni che, dopo un mese di dolori, hanno causato la morte.