Trentasei anni. Tanto il tempo trascorso da quel 26 agosto del 1984, la data della strage di Sant’Alessandro. La sfida lanciata dai Bardellino contro i Gionta. La strage nacque dopo la carcerazione di Raffaele Cutolo e la scomparsa del cartello criminale che si era scontrato con il boss della NCO, la Nuova Famiglia. I clan di Antonio Bardellino, Gionta e Nuvoletta, un tempo alleati si divisero. Nel frattempo il clan Gionta aumentò la sua potenza, si alleò con il clan Nuvoletta per comandare su Torre Annunziata, ed estese i suoi interessi al traffico di droga, contrabbando, racket del pesce e della carne. Inevitabilmente si svilupparono delle tensioni con gli altri clan della zona, in particolare con gli Alfieri e il clan di Antonio Bardellino. Nei mesi scorsi diversi episodi avvicinarono allo scontro finale. Poi nel giugno del 1984, un uomo di Bardellino venne ucciso al mercato del pesce e questa aggressione determinò la durissima risposta.
Sant’Alessandro, 36 anni fa la strage che cambiò la storia della camorra
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