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sabato, Luglio 5, 2025
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Soffocata dal padre ad 8 mesi, non voleva la figlia femmina: condannati i genitori killer

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I giudici della Corte di Assise di Salerno hanno ricostruito la morte di Jolanda Passariello, uccisa nel giugno del 2019 a Sant’Egidio del Monte Albino. I genitori, Gennaro Passariello e Immacolata Monti, sono stati condannati all’ergastolo e a 24 anni di reclusione. Per gli inquirenti la bimba fu soffocata con un cuscino, l’uomo agì “con un movente folle e innaturale, per il rifiuto della figlia femmina”.

 

Secondo i giudici il padre, che ha mostrato una spiccata propensione alla violenza, agì “con un movente folle e innaturale, per il rifiuto della figlia femmina“. “La figlia non la voleva – rilevano i magistrati – quando le provocava lesioni era perché la figlia doveva capire chi era il padre, e la moglie doveva stare ferma“. La piccola Jolanda morì nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2019. Il decesso risulta causato da assenza prolungata di aria nei polmoni. I giudici individuano il soffocamento come “l’unica azione umana compatibile con le lesioni, per tipologia e collocazione, in particolare ecchimosi spase e tracce evidenti del tentativo di soffocamento. L’asfissia della piccola fu protratta nel tempo, compatibile con oggetto soffice e con una compressione prolungata“.

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Dalle indagini è emerso che la piccola Jolanda aveva subito settimane di maltrattamenti e già almeno altri due tentativi di omicidio per soffocamento.

 

Sant’Egidio del Monte Albino, Jolanda Passariello uccisa a 8 mesi dal padre, che non voleva una figlia femmina. I genitori, Gennaro Passariello e Immacolata Monti, condannati rispettivamente all’ergastolo e a 24 anni di reclusione. Per la mamma niente carcere a vita poichè avrebbe avuto un “minore apporto causale“, partecipando all’omicidio senza mai esercitare violenza diretta sulla piccola. L’uomo finse che la bambina si fosse sentita male, che fosse morta per una polmonite. In realtà la soffocò con un cuscino.

Le cause secondo i giudici Ha agito “con un movente folle e innaturale, per il rifiuto della figlia femmina“. “La figlia non la voleva, quando le provocava lesioni era perché la figlia doveva capire chi era il padre, e la moglie doveva stare ferma” hanno dichiarato i magistrati. Secondo i giudici della Corte, l’unica tesi valida è quella dell’omicidio, “fondata su dati scientifici obiettivi e sulle risultanze delle intercettazioni che, valutati sia singolarmente che nel loro insieme, conducono ad un giudizio di colpevolezza degli imputati oltre ogni ragionevole dubbio“.

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