giovedì, Luglio 17, 2025
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Spiaggia della Gaiola, confermato dal Tar l’accesso a numero limitato

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“Stando a quanto reso noto dal Comune di Napoli, il TARTribunale Amministrativo Regionale – della Campania, con la sentenza N. 05362/2025, pubblicata oggi, giovedì 17 luglio, ha riconosciuto la piena legittimità dell’accordo di collaborazione per la gestione della spiaggia balneabile situata nell’Area Marina Protetta del Parco Sommerso della Gaiola.

I giudici, dunque, danno piena ragione a Palazzo San Giacomo, che ha proposto e rinnovato gli accordi con l’ente gestore del parco Centro studi interdisciplinari Gaiola onlus e con l’Autorità portuale. Il giudizio rileva, infatti, come l’accordo raggiunto tra le parti sia conforme alla specifica normativa che disciplina le aree marine protette. Ma, soprattutto, i giudici hanno sottolineato come l’intesa, lungi dall’essere assimilabile a una concessione demaniale, rappresenti un “delicato e ben adeguato bilanciamento di valori e principicostituzionalmente garantiti, senza ledere il diritto al mare libero.

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Il ricorso dell’associazione Mare Libero

E’ stato bocciato, infatti, il ricorso portato avanti dall’associazione Mare Libero, che aveva avanzato una serie di richieste circa l’accesso all’arenile e la rimozione del cancello – gestito dall’Area Marina. Nell’area di balneazione pubblica di cala San Basilio – presente all’interno della Zona B del Parco sommerso – sono state adottate una serie di misure di contingentamento degli accessi e sostenibilità ambientaleal fine di garantire le finalità di salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio archeologico, nonché la sicurezza pubblica e la fruizione sostenibile dell’area. Gli orari di apertura al pubblico sono subordinati agli orari di servizio del personale di custodia del Parco”.

L’associazione aveva infatti impugnato la delibera 125 del 2023 dell’Autorità Portuale, accettando “l’accordo di collaborazione per la fruizione pubblica sicura ed ecosostenibile dell’area di balneazione pubblica presente nella zona B del Parco Sommerso di Gaiola“. Inoltre, l’obiettivo di Mare Libero era quello di rivendicareil pubblico accesso al mare attraverso la battigia per consentire la libera fruizione alla collettività dei beni del demanio costiero“. Le critiche erano dunque indirizzate interamente al Comune di Napoli, che aveva accolto l’istanza della Soprintendenza Archeologica e disposto l’installazione di un cancello che delimita l’accesso alla spiaggia pubblica di Cala San Basilio.

Gli obiettivi della sentenza 

La sentenza convalida insomma un modello di gestione che coniuga la tutela del patrimonio archeologico e ambientale della Gaiola con una fruizione sostenibile e regolamentata“, si legge in una nota resa nota dal Comune di Napoli, e d’altra parte “ritiene ragionevoli e motivate le misure di contingentamento degli accessi, 400 al giorno in due turni, in una spiaggia di 420 metri quadrati, con ingresso garantito per diversamente abili e gli ultrasettantenni“.

Inoltre la sentenza si pone importanti obiettivi da raggiungere nel futuro, tra i quali “la necessità di apprestare un sistema di tutele in grado di garantire che il pieno e libero godimento del mare, nella specie, non si traduca in fattore di pregiudizio di altri valori, ambientali, paesaggistici e culturali, e ciò anche in vista del pieno e indistinto godimento del variegato patrimonio racchiuso nell’area protetta in questione da parte dell’intera collettività, anche futura, dunque, salvaguardando analoga possibilità di fruizione per le successive generazioni“.

Il presidente del Centro Studi Gaiola onlus Maurizio Simeone: “Una sentenza storica

Anche il presidente del Centro Studi Gaiola onlus Maurizio Simeone non ha mancato di fare alcune osservazioni sulla sentenza, definendola “storica“, dal momento che sancisce “una vittoria di tutta la città. Dopo anni di instancabile lavoro per recuperare e restituire questo piccolo paradiso marino in tutta la sua bellezza, garantendone una fruizione pubblica sostenibile e in piena sicurezza, questa di oggi rappresenta una sentenza esemplare, che ci permette di continuare a lavorare con maggiore serenità alla tutela di questo luogo unico al mondo e per le generazioni future“.

Simeone: “Un’importante svolta

L’oasi della Gaiola può tirare un sospiro di sollievo. Scongiurata la possibilità che si ritorni al caos ed al degrado del passato“, prosegue Simeone, aggiungendo: “In questi anni l’accordo tra Parco Sommerso di Gaiola, Comune di Napoli ed Autorità Portuale, ha permesso una vera e propria svolta in termini di sicurezza, decoro, vivibilità ed ovviamente tutela del patrimonio ambientale e culturale dell’area come dimostrano i dati scientifici raccolti in questi anni sia sull’abbattimento dell’impatto ambientale e del disturbo antropico che sulla conseguente spontanea rinaturalizzazione dell’area di cala S. Basilio, pesantemente compromessa in passato“.

Un svolta apprezzata in primis proprio da cittadini e bagnanti che frequentano l’area che, dopo anni di caos e degrado, hanno potuto tornare a godere di un luogo unico della propria città finalmente in condizioni di decoro e sicurezza – prosegue Simeone infatti proprio i tanti bagnanti che frequentano la Gaiola erano in questi mesi in grande apprensione per le sorti di questa piccola oasi marina cittadina. In tanti infatti conservano ancora vivi nella memoria i ricordi dello stato di invivibilità e degrado in cui versava l’area fino a qualche anno fa. Ma non solo loro, in questi mesi tutta la Città si è mobilitata per stringersi attorno al Parco per sostenerlo in questa ennesima battaglia di legalità e civiltà, a partire dalle Associazioni ambientaliste del Coordinamento Tutela mare che ad ottobre 2023 scrissero una bellissima lettera di sostegno firmata da tantissimi cittadini“.

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