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venerdì, Marzo 29, 2024
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Sta arrivando la Befana, spiegata la regola delle “3 C” per riempire la calza e rendere felici tutti

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Tutti pronti con i cioccolatini e le caramelle da mettere nella calza della Befana. L’ultimo weekend di festa si preannuncia il più dolce dell’anno e i bambini meritano un po’ di relax prima di ricominciare la scuola, oltre alla bella sorpresa dei dolciumi. E’ il consiglio del pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, che spiega: “Basta seguire la regola delle 3 Cniente compiti delle vacanze nell’ultimo giorno di festa, no al carbone nella calza perché i bambini cattivi non esistono, pertanto non c’è motivo di ‘multarli’ o punirli (oltretutto il carbone potrebbe far loro cadere l’autostima o far elaborare idee ansiogene o ancora colpevolizzarli”. E, infine, “sì al cioccolato“.

L’Epifania – dice l’esperto all’Adnkronos Salute – è l’ultima delle feste di questo periodo, occasioni preziose per conoscere le proprie radici, coltivare le tradizioni familiari, sperimentare la magia e la gioia di sorprese golose. I compiti sono stati assegnati, in alcuni casi non sono stati pochi, ma ormai – dice Farnetani, da anni fiero oppositore degli esercizi da fare nei giorni di pausa scolastica – il ritorno in classe è alle porte, dunque per chi è rimasto indietro suggerisco una bella giustificazione da mettere nella calza. Bambini e ragazzi recupereranno il lavoro a scuola, senza troppi problemi. E’ inutile bruciare le ultime tre giornate di festa su libri e quaderni”.

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Via libera invece alla calza, di ogni tipo: “Quella industriale è esteticamente più godibile, forse, ma un po’ massificata. Consiglio sempre di personalizzarla con qualche pensiero magari luccicante o rosso, che è il colore preferito dai bambini”. Quanto alle altre C, “il cioccolato nella calza sta benissimo, è ricco di grassi ‘buoni’, un po’ calorico ma i bambini non ne mangeranno troppo: dopo un po’ infatti, come dicono loro, ‘stucca’. Inoltre l’Epifania è anche l’ultimo giorno di vacanza, per la dieta sana c’è tempo fino al giorno dopo. Il carbone invece è un’inutile aggiunta, che lascia l’amaro in bocca al bambino, anche se è di zucchero”.

Fino a che età preparare la calza? “Non c’è un limite: fino a otto anni i bambini credono alla Befana, poi arrivano i dubbi, infine scoprono il ruolo di mamma, papà e nonni. Ma è sempre bello – assicura Farnetani – sapere che i nostri cari hanno pensato a noi e ci hanno preparato una sorpresa, anche se piccola. Ecco perché dico che non devono esserci limiti di età per fare e ricevere la calza: i nonni, oltre ai nipotini, possono pensare anche ai propri figli. E sono sicuro che anche nonno e nonna gradirebbero trovarne una, da aprire e gustare in famiglia”, conclude il pediatra.

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