Era accusato di essere l’autore di una stesa avvenuta a Fuorigrotta ad inizio luglio. Raid effettuato per conto del suo clan, i Troncone, del cui boss Vitale è nipote. E invece ci ha pensato il tribunale del Riesame, oltre ad una solida linea difensiva, ad annullare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Alessio Ferrara, rampollo in ascesa della mala di via Caio Duilio.
Il provvedimento è stato notificato nei giorni scorsi al giovane, tuttavia in sede di Riesame ad avere la meglio sono state le argomentazioni del legale del giovane, l’avvocato Paolo Gallina, che ha dimostrato che Ferrara non solo non era autore di alcuna stesa ma che anzi in quella circostanza lo stesso avrebbe subito un tentativo di agguato rispondendo così al fuoco nemico.
La Procura gli contestava tale reato sull’onda di un precedente provvedimento di fermo notificato a Ferrara e a Manuel Marino. I due in quella circostanza erano accusati di aver sparato all’indirizzo di un’altra persona in piazza San Vitale nel giugno scorso: l’accusa per entrambi era di tentato omicidio, il provvedimento era stato eseguito dalla Squadra Mobile di Napoli e dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
Entrambi i giovani sono ritenuti vicini al clan Troncone di Fuorigrotta. L’episodio contestato risaliva allo scorso 24 giugno, quando, nella centralissima piazza del quartiere dell’area Ovest di Napoli, due persone in scooter avevano sparato almeno un colpo d’arma da fuoco contro un altro scooter; erano circa le 19, il raid si era consumato davanti a moltissime persone che in quei minuti affollavano la strada.
Da tempo a Fuoigrotta e dintorni vi sarebbe un clima di tensione tra gli irriducibili del clan Troncone e gli Esposito-Iadonisi uniti ad un gruppo emergente di stanza in via Campegna. Gli inquirenti, sulla scia dei filmati acquisiti in quella circostanza e della pistola utilizzata, hanno riconosciuto Ferrara contestandogli la stesa. Il suo legale ha ribaltato le accuse con Ferrara che dunque si è visto annullare l’ordinanza.
