Un momento di incontro e socializzazione grande …come il mare. A Maiori, in costiera amalfitana, un gruppo di detenuti dell’articolazione psichiatrica del carcere di Secondigliano ha avuto la possibilità di trascorrere una giornata fuori dalle mura del carcere, accompagnati dal garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, volontari e da chi, ogni giorno, lavora con loro nella quotidianità della detenzione. Una giornata semplice, fatta di mare, sole e condivisione di un buon pranzo, ma che ha avuto il sapore straordinario ed intenso della rinascita.
“Sono emozionato per questa giornata trascorsa. Dopo dieci anni, finalmente ho rivisto il mare” – ha raccontato con gioia Latif, al suo primo permesso dopo anni di spostamenti da un carcere all’altro – È come respirare di nuovo. Non è solo libertà fisica, ma mentale, umana» Presenti anche la direttrice sanitaria Maura Perrotta, l’educatore Gaetano Giannini e due infermieri.
L’iniziativa, resa possibile grazie all’autorizzazione dei magistrati di sorveglianza, è frutto di un lavoro costante tra istituzioni e volontariato.
Il Garante Ciambriello ha sottolineato il valore profondo dell’esperienza: «Ringrazio i magistrati che hanno permesso questa giornata speciale. Ai detenuti non va tolta l’aria, ma va regalata una possibilità. Dobbiamo coniugare dignità, inclusione sociale, relazioni umane e affettive, spensieratezza. E, soprattutto, restituire loro la speranza di un reinserimento sociale. La società è spesso indifferente al tema del carcere, ma sono proprio questi momenti a fare la differenza».
Un giorno al mare, quindi, che ha avuto il sapore di una rinascita. Perché dietro ogni recluso c’è una persona. E il mare della libertà li ha accolti tutti come uguali.