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Vendita di soldi falsi a Napoli, acquirente minacciato dopo la lite: “Ti uccido, vattene”

Vendita di soldi falsi a Napoli, le minacce all'acquirente: "Ti uccido, vattene"
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Vendita di soldi falsi a Napoli, acquirente minacciato dopo la lite: “Ti uccido, vattene”. Nel pomeriggio del 20 dicembre 2022 uno straniero arrivò in vico Vetreria Vecchia per comprare 30 banconote false da 50 euro da Carlo Onorato. Tutto sembrò andare secondo i piani, ma l’intermediario dei falsari riportò a Luigi Castello le lamentele del compratore in merito a un presunto errore nei conteggi: “Il pakistano ha detto che sono di meno, gliel’ho contati davanti a lui, poi viene qui e dice che sono di meno, ora vado lì e lo picchio“.

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Per risolvere subito il problema Castiello prima avrebbe minacciato il ‘cliente’ straniero e poi lo avrebbe colpito per ottenere il pagamento delle banconote contraffatte: “Ti uccido, prenditi a questo e portatelo, che devo fare? te lo vuoi prendere a questo … vai dai, vattene” ed ancora “ti uccido, vattene … ti uccido, si si fai così, vai vai, ti uccido”.

Secondo la Procura di Napoli, Castiello ha colpito il pakistano con uno schiaffo al volto e, successivamente, ha mimato il gesto del taglio della gola con un coltello di grosse dimensioni.

IL CAPO E GLI ORGANIZZATORI

Domenico Filadoro è ritenuto il capo, il promotore ed organizzatore che impartiva direttive in ordine alla vendita e messa in circolazione delle banconote contraffatte che aveva luogo in un basso situato in vico Vetriera Vecchia. Così come in un locale dove c’è un’associazione religiosa in via Beato Gerardo e in un’attività commerciale alimentare in via Beato Gerardo ed infine all’esterno e all’interno in un bar situato in traversa Garibaldi.

Filadoro prendeva parte di persona in molte occasioni e sceglieva i luoghi dove soldi falsi venivano custodita. Inoltre manteneva relazioni con i fornitori e gli acquirenti delle banconote false e, comunque impartiva ogni tipo di ordine per la conduzione della menzionata attività illecita.

Ciro Di Napoli e Luigi Castello erano gli organizzatori del gruppo, infatti, curavano in prima persona le trattive con gli acquirenti, la materiale vendita e la messa in circolazione della valuta falsa.

Orari e negozi per vendere i soldi, scoperto il sistema dei falsari dei Mazzarella

La caratteristica particolare che rende del tutto identiche le rivendite, scoperte a febbraio 2023 nel quartiere Vasto e nell’attualità nel quartiere Mercato-Pendino, è la gestione da negozi con tanto di orari di apertura e chiusura al pubblico.

La base operativa, situata in vico Vetreria Vecchia, era aperta nei giorni feriali dalle ore 9 alle 17 mentre domenica dalle 9 alle 13. Nella stessa attività era possibile acquistare banconote da 100 euro, definite in gergo dai sodali “del vecchio tipo” e “del nuovo tipo”, ovvero appartenenti alla serie “epoche e stile” e “Europa”. Così come le banconote da 50 euro, definite in gergo, rispetto alla qualità della loro fattura, B/B, Maradona e Pelè, fino alle banconote da 20 euro di un’unica tipologia di contraffazione.

UNA PARTE DEI SOLDI PAGATI AI MAZZARELLA

L’unicità e l’assoluta rilevanza della manovra investigativa è nell’emersione del profilo agevolativo dell’attività del clan Mazzarella. Infatti la zona in cui l’associazione ha operato, denominata comunemente ‘n ’gopp’ ‘e mur’, è notoriamente sottoposta all’egemonia dell’alleanza camorristica.

Infatti all’organizzazione mafiosa venivano corrisposte costantemente ed in forma libera somme di danaro costituenti parte dei proventi delittuosi cosi da agevolarne le attività ed accrescerne il potere criminale. Inoltre il compendio probatorio ha goduto di un valore aggiunto costituito dalle acquisizioni dichiarative del collaboratore di giustizia che, già molti anni prima dei fatti in argomento, aveva fatto riferimento a tale consorteria dedita alla vendita di soldi falsi.

 

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