Sequestro, dissequestro e ancora sequestro. Questo il balletto tra magistratura e procura sull’illecito abusivo del parco L’Obelisco di via Ripuaria a Varcaturo. Nei giorni scorsi la decisione del nuovo sequestro arriva da Roma dove la Procura Romana ha ritenuto che i 96 villini andavano di nuovo messi sotto chiave. Il 31 dicembre il Tribunale del riesame aveva accolto la richiesta dei legali della società costruttrice facendo decadere il provvedimento della Procura che, a metà dicembre, aveva confermato il sequestro dei colleghi napoletani emesso lo scorso ottobre nell’ambito dell’inchiesta «PuffVillage». Il procedimento era passato a Roma in quanto uno degli indagati è un magistrato in servizio a Napoli. I giudici si sarebbero basati sulle motivazioni di un precedente dissequestro. Le 76 famiglie coinvolte nell’inchiesta Puffvillage, a capodanno, avevano festeggiato con un sospiro di sollievo la fine dell’anno. Restano indagate 38 persone, tra ex sindaci, consulenti e dipendenti del Comune per la realizzazione delle abitazioni su un’area archeologica. Lo scorso ottobre la guardia di finanza pose sotto sequestro l’area del Parco, di circa 52mila netri quadri, per un valore complessivo di 40 milioni di euro, destinata in origine ad uso turistico alberghiero, diventando poi di tipo residenziale con tanto di acquisto da parte di privati ignari innanzi a notai e con la richiesta di mutui tutt’ora in pagamento. Fu accertato il diretto coivolgimento di organizzazioni camorristiche nella speculazione edilizia. Le indagini rivelarono che negli anni furono tre i clan che si interessarono all’affare della costruzione del Parco Obelisco: Rea, Nuvoletta e Mallardo tutti operanti nella zona giuglianese. A conferma di tutto ciò anche le dichiarazione di alcuni pentiti. Il villaggio fu realizzato in un’area a vincolo di natura archelogica per la presenza dell’Appia Antica. Nel tempo poi i manufatti furono regolarizzati con concessioni in sanatorie illecite fondate su 105 atti falsi e da qui il coinvolgimenti di funzionari pubblici e tecnici del comune di Giugliano. Il 31 dicembre il dissequestro da parte della magistratura, il riesame decretò che non c’erano i presupposti per il sequestro del parco, facendo così cadere l’accusa iniziale. Ora spetterà agli avvocati di parte la preparazione del ricorso contro l’ennesimo sequestro.
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