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sabato, Luglio 5, 2025
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La Camorra imita Totò, ora i clan di Secondigliano e di Marano fanno milioni di euro con i… ‘soldi’

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Cinquantatré milioni di euro sono una cifra molto importante, troppo importante per non coinvolgere i clan. Nessuno può operare senza l’autorizzazione della camorra. Le forze dell’ordine ritengono allora che dietro questa incredibile produzione di denaro falso ci siano due cosche: gli scissionisti di Secondigliano e i Polverino di Marano. Come nel film di Totò “La banda degli onesti”, ci sono batterie che riproducono soldi taroccati. Dalle indagini sull’ultima inchiesta sui falsari denominata “Napoli Group”.
La provincia di Napoli è considerata l’area in cui si falsificano le migliori banconote al mondo. Il 50% del denaro contraffatto che circola in Europa arriva, infatti, da Giugliano, Afragola, Marano, Quarto e Pozzuoli, con l’aggiunta di Aversa nel casertano.
Il dato è messo in risalto da un’inchiesta del Corriere della Sera che si basa sulle indagini messe a segno dalla Guardia di Finanza. Ma a sorprendere non è solo la mole di banconote false prodotte in Campania ma soprattutto l’arte, l’abilità, l’ingegno e la perfezione con cui i falsari napoletani riescono a trasformare un normale pezzo di carta in una banconota che solo un occhio esperto o un macchinario può riconoscere come falsa. Quella partenopea, sarebbe, dunque, una vera e propria “università” del falso in cui malavitosi di tutto il continente “studiano” per apprendere l’antico mestiere del falsario. Grande professionalità e macchinari di alto livello per un illegale giro d’affari di enorme proporzioni per apprendere l’antico mestiere del falsario. A descrivere il fenomeno è Gerardo Marinelli, comandante del nucleo antisofisticazione monetaria della Guardia di finanza di Napoli. Grande professionalità e macchinari di alto livello per un illegale giro d’affari di enorme portata.
A dimostrare che i volumi di produzione sono molto elevati ci sono i dati inoppugnabili relativi alla mole di sequestri di denaro contraffatto: 5,5 milioni di banconote sequestrate dal 2002 al 2011 per un valore di oltre 400 milioni di euro. Si tratta di denaro contraffatto in modo eccellente, tanto che per riconoscerle è necessaria la strumentazione in uso alla banca d’Italia. Le banconote maggiormente falsificate sono i tagli da 20 e 50 euro, che hanno una maggiore circolazione e sono quelle a cui si presta meno attenzione.

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