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giovedì, Aprile 18, 2024
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Uccisi, fatti a pezzi e mangiati: i dieci delitti più terrificanti della storia

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La scena del crimine è un luogo in cui viene commesso un omicidio o dove più in generale possano essere rinvenute prove del delitto.

Proprio per questo motivo, la scena del crimine è forse l’aspetto in assoluto più rilevante nella ricerca del colpevole. Essa, infatti, oltre a poter contenere tracce biologiche utili per scoprire l’identità dell’omicida, ci dice su di lui molte più cose di quante ne potremmo immaginare.

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Di seguito un elenco delle più cruente scene del crimine della storia, che ci rivelano nella loro mostruosità fino a quanto l’essere umano può spingersi :

Ed Gein , il “macellaio di Plainfield”: serial killer americano divenuto celebre, a causa del suo particolare modus operandi che consisteva nel trasformare le vittime in oggetti di arredamento e abbigliamento, in particolare maschere umane, paralumi, copri sedie ed accessori bizzarri come una collana fatta di labbra umane, una cintura di capezzoli e indumenti realizzati con pelle umana. Era solito indossare un abito chiamato “veste mammaria”, realizzato con una vagina e mammelle cucite assieme.

Issei Sagawa: fra i più violenti cannibali che la storia d’Europa abbia mai conosciuto, Issei era solo un normale studente di origini giapponesi che frequentava l’Università della Sorbona a Parigi. Uccise con un colpo di fucile una sua compagna di corso olandese, ne divorò il corpo pezzo per pezzo (fino a 7 kg di carne umana, ingeriti durante un macabro banchetto che durò all’incirca 5 giorni) e consumò svariati rapporti sessuali con il suo cadavere. Grazie al ricco padre, Issei è riuscito a farla franca ed è tuttora in libertà, dopo aver fatto scritturare la sua storia per un film ed un libro.

Richard Trenton Chase, il “vampiro di sacramento”: assassino seriale statunitense che tolse la vita a 8 donne. Il suo epiteto nasce dal modo in cui le uccise: le squartò, ne bevve il sangue e praticò necrofilia con i loro corpi esanimi. Richard fu condannato a morte dalla corte statunitense, ma si suicidò nella sua cella con un’enorme quantità di antidepressivi.
Charles e la famiglia Manson: data l’elevata quantità di vittime, è necessario limitarsi ad un’unica scena del crimine , la più raccapricciante, quella del massacro di Cielo Drive. Charles, capo dell’organizzazione chiamata “Famiglia Manson” (una vera e propria setta), era un giovane sbandato con alle spalle un’infanzia fatta di umiliazioni. Manipolò un gruppo di giovani dalle deboli menti, che avevano in comune il forte bisogno di appartenenza ad un gruppo. E’ in Charles che questi ragazzi trovarono un guru ed una guida spirituale. Si rivelarono , infatti, disposti a tutto pur di rendersi compiacenti agli occhi del proprio capo: fu così che la notte del 9 agosto 1969, mentre Charles aspettava in auto (alcuni dicono al quartier generale della setta), il resto della Family fece irruzione all’interno dell’abitazione del regista Roman Polanski. Vi trovarono la moglie Sharon Tate con altri quattro amici, furono tutti brutalmente assassinati. L’ultima ad essere uccisa fu Sharon Tate, incinta di 8 mesi al momento dell’assassinio.

Jeffrey Dahmer, il “cannibale di Milwaukee”: uno dei serial killer più conosciuti, accusato di 17 omicidi. Il suo modus operandi era particolarmente cruento: adescava la maggior parte delle sue vittime in locali gay, li portava in casa o in hotel per bere qualcosa o con il pretesto di fotografarli come modelli e, dopo averli drogati, li pugnalava e strangolava. Una volta morti, Dahmer era solito praticare necrofilia, smembrare i cadaveri per poi cucinarli, congelare alcune parti del corpo o conservarle nella formaldeide. Fu condannato, grazie alla denuncia di una vittima che riuscì a scappare da casa sua. Mentre era detenuto nel Wisconsin, fu ucciso da un carcerato affetto da schizofrenia.

Ted Bundy: accusato di aver ucciso 35 giovani donne, alcune di loro decapitate (sono state rinvenute le teste di alcune vittime nel suo appartamento). Era solito tornare sulla scena del crimine per avere rapporti con i cadaveri in decomposizione. Nelle dichiarazioni rilasciate a chi scrisse la sua biografia, Ted disse di se stesso “Sono il più gelido figlio di puttana che incontrerai mai”. Morì nel 1978 sulla sedia elettrica.

Andrej Chikatilo, il “mostro di Rostov”: serial killer di origini russe. Operò fra il 1978 e il 1990 ed uccise 53 persone, principalmente donne e adolescenti di entrambi i sessi. La sua prima vittima fu una bambina di soli 9 anni, accoltellata mortalmente dopo aver provato a resistere ad un tentativo di stupro. Chikatilo eiaculò mentre la colpiva a morte e ciò instillò in lui la convinzione che, per provare piacere, avrebbe dovuto accoltellare donne e bambine durante il rapporto sessuale – scrive Martina De Marco – La sua cattura si rivelò molto difficile, in quanto il caso volle che il liquido seminale di Andrej avesse un DNA differente da quello riscontrabile nel sangue, una caratteristica genetica molto rara. Venne giustiziato nella prigione di Mosca nel 1994.

Doug Clark e Carol Bundy: coppia di spietati killer che operò dal 1980. Doug era solito portare a casa giovani donne e prostitute, mentre Carol riprendeva con la telecamera l’atto sessuale, in un climax di terrore che portò all’omicidio di 6 ragazze. Particolari sconcertanti emersero dalle dichiarazioni di Carol, come quelli che riguardavano dei giochi perversi fatti con la testa di una delle vittime. Una volta arrestati, si accusarono a vicenda. Clark fu condannato a morte per sei omicidi, la Bundy morì in un carcere femminile all’età di 61 anni.

Dennis Rader, il “BTK Killer”: americano, uccise dieci persone in Kansas. Venne definito un BTK, acronimo di “bind, torture and kill “ ossia lega, tortura e uccidi. Dopo ogni omicidio, inviava dettagli ripugnanti sul modus operandi alla polizia. Attualmente è ancora detenuto.
Angelo Buono e Kenneth Bianchi , gli “strangolatori delle colline”: cugini oltre che complici, uccisero e stuprarono 10 ragazze circa, scaricandone i corpi sulle colline di Los Angeles. Furono condannati a morte, uno dei due morì a causa di un infarto in carcere.

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