Doveva tenersi stamattina l’udienza nel processo in cui è coinvolto il popolare attore e comico Biagio Izzo, ma per un difetto di notifica è stata rinviata a maggio. Dunque nulla di fatto nel procedimento partita da un’inchiesta della Guardia di Finanza che configura presunti illeciti e favoritismi nelle procedure di riscossione dei tributi e nelle fasi successive di esecuzione forzata e giudizio in commissione tributaria.
Nei mesi scorsi, il gip ha bocciato le richieste di arresti domiciliari avanzate dal pm Valter Brunetti nei confronti di Biagio Izzo e di altri indagati per i quali era stata proposta la misura cautelare. La Procura però ha impugnato questa decisione. “Questa vicenda non mi riguarda – disse l’attore comico a Repubblica – non ho parlato né chiesto favori a nessuno. Purtroppo conosco tante persone e c’è chi tenta di accreditarsi in questo modo. Si risolverà tutto in una bolla di sapone”.
La posizione dell’attore, nei cui confronti è ipotizzato il reato di turbativa d’asta, è finita negli atti per alcune intercettazioni che riguardavano la vendita all’incanto di una moto e di una macchina, una Vespa 300 e una Fiat 500. Beni che erano stati pignorati a seguito di un lungo contenzioso con Equitalia relativo a cartelle esattoriali e dei quali il comico voleva rientrare in possesso.