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Bidella pendolare Napoli-Milano, indagano Le Iene: la storia nasce da una cena tra amici

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Se n’è parlato tanto e se ne continua a parlare ancora ora, a distanza di una settimana dall’accaduto. L’articolo di Giusy, la bidella pendolare, ha avuto una risonanza inaspettata. Si parla di Giuseppina, giovane napoletana assunta a Milano come bidella, la quale avrebbe scelto di fare la pendolare in treno 6 giorni su 7 con orari massacranti. In modo tale da evitare affitti insostenibili con i 1.100 euro di stipendio e mantenere il posto tanto sognato. La diffusione è stata tale che in molti è sorto il dubbio e più di una testata ha provato a fare chiarezza sulla vicenda, contattando lei o chiunque le fosse vicino.

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L’indagine delle Iene sulla bidella pendolare

In particolare, a tentare l’impresa, sono state Le Iene. Nel servizio andato in onda ieri sera, infatti, Michele Cordaro si è recato nei luoghi frequentati (almeno in teoria) dalla giovane bidella, nella speranza di incontrarla; senza tuttavia riuscirci. Ha, quindi, provveduto ad intervistare colleghi, studenti e insegnanti della scuola in cui Giuseppina lavora. Ottenendo, però, dichiarazioni contrastanti: c’è chi sostiene di vederla in giro per l’istituto e di averle parlato, chi invece dice di non vederla da mesi e che la giovane abbia preso un congedo speciale.

Le domande alla giornalista autrice dell’articolo

A dipanare la nebbia di informazioni confuse è la giornalista autrice dell’articolo pubblicato su Il Giorno, quello – per intenderci – colpevole di aver puntato le spietate luci della ribalta su Giuseppina. Per telefono, la giornalista spiega che la giovane ha fatto da pendolare 6 giorni a settimana da settembre a dicembre. Dopodiché, prima per un permesso speciale, poi per malattia e poi, ancora, per le vacanze di Natale, aveva frequentato meno la scuola. Salvo tornarci a gennaio per riprendere normalmente servizio. Questo, almeno, fino alla pubblicazione dell’articolo ‘incriminato’, dal quale era scaturita la bufera di polemiche che l’aveva costretta “a chiudersi in casa“. Ricostruzione indubbiamente verosimile, ma che, comunque, non fornisce alcun chiarimento in merito ai famosi 400 euro che Giusy ha dichiarato di spendere mensilmente per viaggiare in treno.

La verità, emerge alla fine del servizio, è che questa vicenda ha origine da una cena tra amici. Infatti, racconta un’insegnante dell’istituto dove lavora Giusy, è stata proprio lei a citare questa storia. “Si parlava del caro affitti a Milano…” e così ha pensato di prendere in prestito l’emblematico esempio di Giuseppina, raccontandone la storia alla giornalista. Che, poi, ha deciso di contattare la bidella chiedendole un’intervista.

Ciò che è sicuro, comunque, è che Giusy è stata travolta dalla vicenda in maniera del tutto inaspettata. E, a tal proposito, fa sapere tramite un’amica – intervistata da Michele Cordaro – che non vuole essere coinvolta ulteriormente, ma riprendere a vivere la sua vita in tranquillità.

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