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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Il Coronavirus paralizza il turismo, gli operatori: “Fatturato in picchiata. Dateci gli strumenti per ripartire”

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La pandemia da Covid-19 sta avendo e avrà l’effetto di uno tsunami sull’economia italiana e su buona parte dei comparti investiti dal blocco totale o parziale delle attività. Tra i primi settori, anche in ordine di tempo, maggiormente colpiti figura quello degli agenti di viaggio campani e dell’intero comparto turistico. Fin dal 2 marzo scorso, una folta delegazione ha provato a far sentire la propria voce, prima con una manifestazione a Roma sotto alle stanze del ministero dei Beni Culturali e del ministro Dario Franceschini. Strutture ricettive, trasporti e agenzie di viaggio sono fermi da oltre due mesi e si lavora per provvedere agli annullamenti in un periodo in cui, di norma, si programma e si investe per i mesi successivi.

Al momento, le risposte ottenute e le iniziative intraprese dalle istituzioni soddisfano parzialmente le esigenze dell’intero settore che “detiene” il 13 percento del PIL nazionale e che – spontaneamente – ha organizzato un movimento spontaneo per portare fino alle stanze ministeriali le richieste di un intero comparto economico.

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Si naviga nello sconforto totale. Un’impresa come la nostra non è equiparabile ad una normale impresa e abbiamo bisogno di un programma di incentivi che possa traghettarci fino alla normalità“, ad affermarlo è Giovanna Montesanto, titolare di un’agenzia di viaggio di Orta di Atella e tra gli attivisti del movimento che si è creato spontaneamente all’inizio del lockdown. Se da un lato i decreti “Cura Italia” e “Liquidità” e la Cig hanno tamponato i costi di gestione del blocco aereo prima e della paralisi poi, dall’altro le misure adottate al momento non consentono agli operatori turistici di dormire sonni tranquilli in vista del ritorno alla normalità, previsto per l’inizio del prossimo anno.
Tra bonus Inps e cassa integrazione abbiamo avuto un po’ di ossigeno, mentre per quanto riguarda il piano economico della Regione Campania non rientriamo tra i beneficiari degli aiuti stanziati – ha affermato Giovanna Montesanto, e ha continuato – Da quando abbiamo dato vita a questo movimento spontaneo abbiamo raccolto una serie di richieste per la Regione e per il Ministero dei Beni Culturali, ci aspettiamo l’apertura di un tavolo di crisi che possa valutare le nostre esigenze“.

Un settore intero che da solo vale il 13% del prodotto interno lordo in questo momento lavora per annullare il lavoro fatto nel semestre precedente causando un calo verticale del fatturato e perdite complessive di decine di miliardi di euro.

Abbiamo letto su vari giornali ‘turismo al collasso’ oppure ‘punto di non ritorno’, ma sono frasi allarmistiche che non rispecchiano la realtà e che ci danneggiano ancora di più – ha affermato la rappresentante del movimento – Non siamo morti, abbiamo però bisogno di aiuti strutturati da parte delle istituzioni che ci permettano di arrivare al punto di ripartenza. Avremmo bisogno di un’iniezione di liquidità a fondo perduto, ma al momento le iniziative intraprese dal governo, come il decreto Liquidità e decreto Cura Italia, non soddisfano ancora le nostre esigenze. Alle istituzioni chiediamo iniziative che vengano incontro alle difficoltà che affronteremo da qui a fine anno, tra le misure che potrebbero consentirci di ripartire c’è senza dubbio il prolungamento della cig almeno fino alla fine del 2020, l’istituzione di un tavolo di crisi, bonus fiscali e fondi per offerta turistica“.

Mentre i vacanzieri italiani temono di dover trascorrere l’estate in ‘gabbie’ di plexiglass e in mascherina, migliaia di lavoratori attendono risposte e misure economiche adeguate, ma gli operatori turistici provano a rassicurare i milioni di turisti che ogni anno viaggiano tra Italia e estero. “Non vogliamo regali, non stiamo morendo, ma abbiamo bisogno di aiuti giusti ed adeguati per essere traghettati verso la riapertura. Il nostro lavoro – ha concluso Giovanna Montesanto – è risolvere problemi e risolveremo anche questo“.

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