Il pari tra Napoli e Inter nello scontro diretto della 27^ giornata di Serie A ha lasciato inalterati gli equilibri al vertice della classifica, complice anche lo 0-0 dell’Atalanta contro il Venezia. Il gol di Billing a pochi minuti dalla fine ha permesso agli azzurri di evitare la seconda sconfitta consecutiva nonché di vedere il distacco dei nerazzurri allargarsi a 4 punti. Allo stesso tempo, la prima rete stagionale del centrocampista danese ha posto l’attenzione su un dato statistico non trascurabile: l’Inter è la terza squadra per gol subiti negli ultimi 15’ minuti di partita. Solo Empoli e Venezia hanno subito più reti tra il 76’ e il 90’.
Stanchezza nel finale? Cosa dicono i dati
Letto superficialmente, il dato sembrerebbe provare una certa tendenza da parte della squadra allenata da Simone Inzaghi a calare nei finali di partita. In realtà, non è esattamente così; da un lato, la distribuzione di queste reti ‘tardive’ non segue un trend in particolare. In aggiunta, solo una parte dei gol subito dal 76’ in poi (recupero compreso) hanno effettivamente inciso in negativo sul risultato finale.
A inizio stagione, i nerazzurri hanno effettivamente lasciato punti per strada sul finale di gara; è successo alla prima giornata in casa del Genoa (pareggio di Messias su rigore in pieno recupero), a Monza (Mota all’81’) e nel derby (rete decisiva di Gabbia all’89’). Poi, se si eccettua il gol di Yildiz (quello del 4-4 interno contro la Juventus), l’Inter ha concesso quattro reti ininfluenti nell’ultimo quarto d’ora di gara: Lucca (83’, nel 2-3 di Udine), Vlasic (su rigore, all’82’, in Inter-Torino 3-2), Esposito (83’, Inter – Empoli 3-1) e l’autorete di Darmian nel 3-1 interno al Parma. Era quindi dal 27 ottobre scorso che i nerazzurri non perdevano punti per un gol subito dopo il 76’. D’altro canto, ribaltando la prospettiva, l’Inter è la seconda squadra per reti realizzate nell’ultimo quarto d’ora di partita (11, recupero compreso).
Il peso del doppio impegno
Tra i temi più dibattuti circa il testa a testa tra Napoli e Inter ricorre costantemente la disparità di calendario tra le due squadre. I nerazzurri sono ancora impegnati sia in Champions League sia in Coppa Italia mentre gli azzurri hanno, da tempo, solo l’impegno del campionato. Da inizio stagione ci si chiede se ciò possa rappresentare effettivamente un vantaggio per i partenopei, avendo maggior tempo a disposizione per preparare le proprie gare.
In effetti, analizzando il calendario dell’Inter, si nota che buona parte dei ‘passi falsi’ (pareggi o sconfitte) si concretizzano subito dopo l’impegno infrasettimanale in Champions League: il ko nel derby d’andata segue lo 0-0 in casa del Manchester City mentre il 4-4 interno contro la Juventus giunge quattro giorni dopo la vittoriosa trasferta in casa dello Young Boys. Anche il pari nel match d’andata a San Siro contro il Napoli seguì il turno di Champions (contro l’Arsenal); al contempo, i nerazzurri hanno battuto Torino, Parma e Lazio dopo aver giocato in settimana. L’altra battuta d’arresto, sempre contro il Milan nel derby di ritorno, con gol del pari segnato nel finale, fece seguito al 3-0 inflitto al Monaco. Nel mese di febbraio, infine, i nerazzurri hanno ottenuto una vittoria e un pari dopo gli impegni infrasettimanali: 2-1 alla Fiorentina dopo il recupero del Franchi e il pari contro al ‘Maradona’ dopo la vittoria in Coppa Italia contro la Lazio. Numeri alla mano, quindi, la squadra di Simone Inzaghi sembra in grado di gestire al meglio il doppio impegno; non è certamente un caso se i bookmakers online come Betway Sports la considerano come la principale favorita per la vittoria dello scudetto (con il Napoli spesso quotato quasi il doppio). Lo stesso dicasi per la Champions, dove i favori del pronostico pendono dalla parte dei nerazzurri non solo nel doppio confronto con il Feyenoord ma anche per quanto riguarda un eventuale approdo in semifinale.
Verso il finale di stagione
A undici giornate dalla fine, e con tanti ‘incroci pericolosi’ sia per l’Inter che per il Napoli, è difficile prevedere quale sarà il finale di stagione. Da un lato, i nerazzurri avranno più impegni, a cominciare dagli ottavi di finale contro il Feyenoord (che potrebbe regalare un possibile quarto di finale contro il Bayern Monaco), passando per il doppio derby contro il Milan in semifinale di Coppa Italia.
Al contempo, il Napoli dovrà fare ancora a meno di Neres (possibile rientro a Venezia) e Anguissa, che potrebbe farcela per la gara contro il Milan in programma a fine marzo. Due assenze pesanti, che hanno già costretto Conte a cambiare assetto prima (passando al 3-5-2) e interpreti poi (Gilmour titolare contro l’Inter). I forfait di Olivera e Spinazzola hanno contestualmente indebolito la fascia sinistra in un momento cruciale del campionato, a seguito dello sforzo profuso per battere in rimonta Atalanta e Juventus.
Marzo potrebbe quindi rivelarsi decisivo per indirizzare la lotta al vertice oppure lasciare tutto ancora in discussione ,regalando ai tifosi un finale di campionato avvincente e combattuto.